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Milano, il Policlinico apre il suo archivio

Il Policlinico apre il suo archivio ed il pubblico potrà vedere la più grande biblioteca sanitaria d’Europa, con documenti che hanno cinque secoli di storia.

L’idea di base è quella di realizzare un museo dedicato alla città ed alla sua storia, aprendo al pubblico la cripta dove sono stati ritrovati i resti di 500mila morti della Grande peste e poi i due archivi. L’archivio coperto d’inverno e quello d’estate nel chiostro, dove sono conservati documenti che risalgono al Cinquecento, “anche con iniziative particolari, come aperitivi in costume e animazioni multimediali”, spiega il presidente del Policlinico, Marco Giachetti.

Il Policlinico fa parte dei luoghi del cuore del Fai. In via Sforza sono conservati documenti importanti come l’atto di fondazione del Policlinico firmato, alla fine del XV secolo, da Francesco Sforza in persona, o un papiro egizio che risale alla XIX dinastia (tra il 1.305 e il 1.200 a.C.). E poi il registro di tutti i ricoveri dal 1899, testamenti e documenti che ricordano i lasciti che i benefattori hanno fatto all’ospedale dalla sua fondazione.

Infine ben tre chilometri di volumi che fanno sì che l’ospedale abbia la principale biblioteca medica d’Europa. Appena aperta ma ancora poco conosciuta dai milanesi.

L’idea, allora, è quella di aprire, per il momento, un mini-percorso. “Vogliamo dare in gestione la cripta dell’Annunciata, che è il vecchio cimitero dell’ospedale, a un operatore turistico. Perché la tenga aperta e vi realizzi un museo anatomico, con i reparti ossei conservati dall’ospedale, in stile “Real Bodies” – dice Giachetti -. Con il ricavato dei biglietti, apriremo poi i due archivi, realizzando un percorso comune e continuo”.

Il piano, dovrebbe costare intorno ai 100mila euro: una cifra nettamente più bassa rispetto a quella necessaria per trasformare tutto il palazzo degli uffici in un polo museale. “Abbiamo fatto delle verifiche con i vigili del fuoco: piccoli gruppi, di massimo dodici persone, possono essere ammessi”.

L’ospedale a gennaio ha pubblicato una manifestazione d’interesse, indirizzata a società esperte nella valorizzazione dei beni culturali. L’avviso si è chiuso nei giorni scorsi: tre gli operatori che si sono candidati. “Vorremmo importi differenziati per i biglietti a seconda delle ore della giornata”, aggiunge Giachetti. Con prezzi più bassi al mattino, indirizzati alle scolaresche. E poi più alti nel pomeriggio per i turisti, e intorno ai 20 euro la sera, “visto che per l’apertura dalle 19 in poi stiamo pensando anche ad aperitivi e cene con attori in costume e cibi preparati secondo gli usi dell’epoca. L’entrata sarà sempre gratis, invece, per i dipendenti dell’ospedale”.

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