Se per le prossime vacanze si vuole abbandonare completamente la macchina ecco un viaggio tra i borghi dove si arriva solo a piedi e dove l’incanto e la tranquillità sono assicurati. L’Italia lo sappiamo è il paese dei borghi e sono ben 258 i borghi più belli d’Italia. Tra i borghi italiani ne spiccano tre, che sono raggiungibili solamente a piedi.
Chamois
Il primo di questi è il borgo di Chamois, situato a 1815 metri d’altitudine, nella media valle del Cervino, Chamois è il comune più alto della Valle d’Aosta ed uno fra i più alti d’Italia. Chamois è raggiungibile solo tramite la funivia che parte da Buisson, frazione di Antey-Saint-André o per i più allenati a piedi, seguendo la vecchia mulattiera che, con le sue 93 strette curve, congiunge tutt’ora la località al fondovalle oppure dal paese di La Magdeleine percorrendo il sentiero chiamato “percorso energia”, passeggiata adatta a tutti percorribile a piedi o in bicicletta grazie anche al servizio di “bike sharing” attivo nei mesi estivi. Pochissimi gli abitanti in zona, tra le frazioni di Chamois, Calila, Crepiti, Lieussel, Suisse, La Ville, Corgnolaz abitano solamente 104 persone. Le frazioni sono tra loro collegate da sentieri, viottoli e mulattiere.
Civita di Bagnoregio
Civita di Bagnoregio è un borgo incantato, tra la lista dei borghi più belli d’Italia e si trova in provincia di Viterbo, nel Lazio. Civita di Bagnoregio, arroccato a 484 metri di altezza s.l.m., si raggiunge solo attraversando un ponte pedonale in cemento armato costruito nel 1965. Civita sta piano piano perdendo i suoi edifici a causa delle continue frane dello sperone di tufo, che mettono seriamente a rischio la sua sopravvivenza, ecco perché viene anche chiamata “La città che muore”. Civita di Bagnoregio ha solo circa 10 residenti stabili tutto l’anno. Molti degli edifici, a Civita, vengono acquistati da ricchi italiani che si rifugiano in questo borgo per le vacanze. Per la sua bellezza e unicità, Civita di Bagnoregio ha fatto anche da set a numerose produzioni artistiche, televisive e cinematografiche ed ha un procedimento in corso per essere inserita nei borghi Patrimonio dell’Unesco.
Cornello dei Tasso
Cornello dei Tasso si trova in provincia di Bergamo ed è raggiungibile solo a piedi tramite comode mulattiere, il borgo sorge su uno sperone roccioso a picco sul fiume Brembo, lungo il vecchio tracciato della “Via Mercatorum”. Cornello ha legato il suo nome all’antica famiglia Tasso, nota in tutto il mondo per le doti poetiche di Torquato Tasso e per l’abilità imprenditoriale di alcuni suoi esponenti che, a partire dal Cinquecento, gestirono le poste imperiali degli Asburgo. Il borgo di Cornello in epoca medievale fu un importante centro di scambi commerciali e di passaggio di persone e merci grazie alla presenza della via Mercatorum, la via dei mercanti, che collegava Bergamo alla Valtellina e univa alcuni tra i centri più importanti della Valle Brembana.
A partire dal 1592 il borgo si trovò isolato. Questo fu dovuto alla costruzione di una nuova strada, la Strada Priula, voluta dal governo veneziano per collegare in modo diretto Bergamo alla Valtellina senza passare per i territori spagnoli. La nuova strada, infatti, passava lungo il fondovalle separando il borgo dalla nuova viabilità. Fu l’inizio di un lungo periodo di decadenza per Cornello.
L’isolamento del borgo però favorì la conservazione della sua struttura urbanistica originaria che, salvo alcuni rimaneggiamenti della seconda metà del Novecento, appare ancora oggi nella sua fisionomia medievale. Il borgo si struttura concentricamente, dal basso verso l’altro, su tre livelli distinti, fino alla chiesa, posta sul piano culminante.
Il primo livello è caratterizzato dalla strada porticata, che costituisce, con la chiesa, l’elemento più caratteristico del nucleo storico, su questo livello si trovano le aperture delle antiche botteghe, e ai margini i due archi di accesso al borgo; il secondo livello corre parallelo al primo e dava accesso alle abitazioni degli abitanti. Le strade del primo e del secondo livello si collegavano con il mulino e il torchio posti nella valletta finale dove oggi rimangono pochi ruderi. Infine, il terzo livello è caratterizzato dalla presenza della chiesa dei Santi Cornelio e Cipriano e dalla piazza a essa antistante. Questa divisione a livelli permise anche la caratterizzazione dei tre aspetti principali della vita sociale di Cornello: quello commerciale, quello civile e quello religioso.
Nella parte meridionale dell’abitato si trovano le rovine della più antica dimora della Famiglia Tasso, anche se il gruppo famigliare aveva altre residenze sia a Cornello sia a Bretto, una contrada poco distante dal borgo. Tra il 1986 e il 1989 la Provincia di Bergamo attuò un’opera di recupero del sito e, durante i lavori, emerse un’abbondante quantità di frammenti ceramici del Quattrocento e secoli successivi.
Per la salvaguardia del borgo fu deciso di non creare una strada carrozzabile fino al nucleo abitato, ma si preferì la realizzazione di un parcheggio collegato attraverso una comoda mulattiera, in questo modo Cornello è raggiungibile solo a piedi.
Grazie a un importante lavoro di restauro dell’arredo urbano e delle strutture pubbliche e private il borgo ha recuperato appieno il suo aspetto medievale, requisito che ha permesso a Cornello di essere inserito tra “I Borghi più belli d’Italia”.