Un secco NO allo stadio a San Donato

Un secco NO allo stadio a San Donato: le proteste

Nell’ultimo decennio, la possibilità di costruire un nuovo stadio a Milano ha interessato ogni zona della città, da San Donato a Qt8, con cartelli, striscioni e slogan che urlavano un secco “no” alla realizzazione di un nuovo impianto. La soluzione più discussa comprendeva la sostituzione o la costruzione adiacente al San Siro, nonché l’utilizzo di aree come City Life e Rogoredo. Il coro, proveniente da diverse fazioni e tifoserie, ha tuttavia espresso una netta contrarietà, dando così vita a una complessa questione che richiede attenta valutazione e ponderazione dei pro e contro.

Un secco NO allo stadio a San Donato

Il precedente della tratta M5 – Da San Donato a San Siro – ha sollevato diverse critiche tra i residenti delle possibili zone interessate. Le ragioni principali riguardano la preoccupazione per traffico, inquinamento, aumento del cemento, la sicurezza e la tranquillità del quartiere. Non è la prima volta che i residenti sollevano lamentele contro un nuovo progetto infrastrutturale, infatti già dieci anni fa si verificò una situazione simile durante la costruzione della metro 5: in quel caso, le proteste di residenti furono manifestate attraverso striscioni e cartelli che evidenziavano la diffusa insoddisfazione.

L’esito della costruzione della metropolitana e la comodità della linea 5 hanno fatto aumentare il valore delle proprietà nella zona circostante. Tuttavia rimane il dilemma sul perché lo stadio attuale sia sempre pieno, poiché i residenti di Milano città non vi partecipano. Potrebbe esistere una soluzione interessante, simile alla proposta recente riguardante l’orsa trentina: invece di demolire San Siro, trasferirlo a Bucarest. L’Arcul de Triumf potrebbe ospitare l’Inter-Milan derby e risolvere il problema di capacità di San Siro. Questa soluzione potrebbe essere contemplata, tenendo sempre in considerazione l’importanza del simbolo della Madonnina.

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