A Milano è stato appena lanciato il servizio UberPop.
Il funzionamento è semplice: con l’applicazione tradizionale di Uber gli utenti potranno decidere se chiamare un’automobile con conducente o se affidarsi alla nuova opzione di car sharing peer-to-peer. UberPop è un sistema che permette a chiunque di registrarsi come autista con Uber e usare un veicolo privato per trasportare clienti del servizio.
Il costo per chi ottiene il passaggio è di 49 centesimi al minuto, un po’ di più dei 29 centesimi di Car2go o dei 25 centesimi di Enjoy, entrambi però privi di autista.
Nei normali servizi di Uber le auto sono guidate da autisti professionisti e con licenza; UberPop, invece, offre un servizio formalmente simile a quelli di car pooling che permettono a chi si sta per mettere in viaggio con la sua macchina di trovare qualcuno con cui dividere le spese di pedaggio e benzina.
Come si diventa autisti di UberPop?
– Avere un’auto intestata a proprio nome.
– Avere la patente da più di tre anni.
– Possedere un’auto immatricolata da non più di otto anni e con almeno 4 posti.
– Non avere avuto sospensioni della patente di recente.
– Avere la fedina penale pulita.
Prima di essere abilitati come autisti di UberPop, inoltre, è necessario sostenere un colloquio con i responsabili del servizio
È quindi bastato iscriversi on line, dimostrando di avere fedina penale pulita, auto in buono stato e patente, per ricevere lo smartphone dedicato ed “entrare in servizio”. Risultato? Rivela il cronista di Oggi: “Nei primi 90 minuti di servizio, iniziato alle 20, ho incassato 32 euro, meno il 20 per cento di commissione che intasca Uber e il costo della benzina, ho incassato una ventina di euro». Che a fine nottata diventano una cinquantina. E il giudizio dei clienti raccolto dal cronista-autista di OGGI è sempre lo stesso: «I tassisti hanno le loro ragioni, ma le cose che funzionano alla fine hanno sempre la meglio. E Uber Pop costa meno”.
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