Strani filamenti bianchi sospesi dai rami degli alberi nei parchi milanesi? Non è un’installazione artistica fuori programma del Fuorisalone, ma la Takahashia japonica, l’ultimo insetto alieno che sta infestando la nostra città. Ecco come riconoscerla, cosa fare e perché non allarmarsi troppo.
Quei misteriosi filamenti bianchi sui nostri alberi
La primavera a Milano porta con sé non solo i colori dei fiori e le temperature più miti, ma anche il ritorno di un ospite indesiderato che negli ultimi anni ha fatto parlare molto di sé. Quando qualche giorno fa ho notato dei curiosi filamenti bianchi pendere dai rami di un acero nel parco sotto casa mia, ho subito pensato a qualche scherzo o a decorazioni dimenticate. La realtà, come ho scoperto, è ben diversa e biologicamente affascinante.
Si tratta della Takahashia japonica, conosciuta anche come “cocciniglia dai filamenti cotonosi”, un insetto di origine asiatica che ha iniziato a colonizzare i nostri parchi dal 2017, quando è stato avvistato per la prima volta in Europa proprio qui in Lombardia, a Cerro Maggiore. Da allora si è rapidamente diffuso in tutta l’area metropolitana milanese e nelle province limitrofe.
Come riconoscere la cocciniglia japonica
La Takahashia japonica non passa certo inosservata. Il segno distintivo della sua presenza sono quegli ovisacchi bianchi e cerosi che sembrano piccole ghirlande o anelli pendenti dai rami degli alberi. Questi filamenti possono raggiungere i 7 centimetri di lunghezza e appaiono particolarmente evidenti in primavera, tra fine aprile e inizio maggio, quando le femmine adulte li producono per contenere migliaia di uova di colore arancione.
Durante le mie passeggiate nel quartiere, ho notato che questi ovisacchi tendono a formarsi principalmente sui rami più bassi degli alberi. Una vera e propria firma dell’insetto, impossibile da non notare una volta che si sa cosa cercare.
Il ciclo di vita e le piante colpite
Ecco cosa ho scoperto sul ciclo di vita di questo insetto. In primavera, le femmine producono questi caratteristici ovisacchi. Verso fine maggio, le uova si schiudono e le giovani neanidi migrano dai rami alle foglie, posizionandosi sulla pagina inferiore dove, con il loro apparato pungente-succhiante, si nutrono della linfa della pianta per tutta l’estate. In autunno, questi insetti tornano dai rami alle foglie per svernare.
Nelle mie esplorazioni dei parchi milanesi, ho osservato che la cocciniglia attacca principalmente alberi ornamentali come:
- Aceri (soprattutto l’Acer pseudoplatanus)
- Albizzia (Albizia julibrissin)
- Albero di Giuda (Cercis siliquastrum)
- Carpino bianco (Carpinus betulus)
- Gelso nero e bianco (Morus nigra e M. alba)
- Bagolaro (Celtis australis)
- Liquidambar (Liquidambar styraciflua)
- Olmi (Ulmus sp.)
Il mio consiglio è di prestare particolare attenzione a queste specie se le avete in giardino o nelle vicinanze di casa.
Quanto dobbiamo preoccuparci?
La buona notizia che voglio condividere è che, nonostante l’aspetto allarmante, la Takahashia japonica non è così pericolosa come potrebbe sembrare. Il Servizio Fitosanitario di Regione Lombardia, che ho consultato personalmente, conferma che questo insetto generalmente non causa danni gravi alle piante colpite, anche se in caso di infestazioni particolarmente intense possono verificarsi alcuni disseccamenti dei rami.
Un altro aspetto rassicurante: la cocciniglia non rappresenta alcun rischio per noi esseri umani o per i nostri animali domestici. Quindi, se ne avvistate mentre portate a spasso il cane, state tranquilli!
Cosa fare se la vedi (e cosa NON fare)
Se avvistate questi caratteristici filamenti bianchi sugli alberi, ecco il mio consiglio da insider: non cercate di rimuoverli autonomamente! Strappare o tagliare i rami infestati potrebbe provocare ulteriori danni alla pianta e favorire la diffusione dell’insetto.
La cosa migliore da fare è segnalare la presenza della cocciniglia alle autorità competenti. Il Comune di Milano ha recentemente lanciato una campagna di sensibilizzazione proprio per mappare la presenza di questi insetti e pianificare interventi mirati.
Per fare una segnalazione, potete utilizzare:
- L’app “FitoDetective” di Regione Lombardia, che permette di inviare una segnalazione georeferenziata con foto
- L’email del servizio fitosanitario: [email protected]
- I canali ufficiali del vostro Comune di residenza
Il mio suggerimento personale? L’app FitoDetective è il metodo più immediato e utile. L’ho usata personalmente e in pochi minuti avevo completato la segnalazione.
Perché la mappatura è così importante
Durante la mia chiacchierata con un tecnico del verde pubblico, ho scoperto che attualmente non esistono trattamenti antiparassitari specifici per la Takahashia japonica, proprio perché si tratta di una specie di recente introduzione in Italia e non è ancora stato definito un protocollo ufficiale su come trattarla.
Ecco perché le nostre segnalazioni sono così preziose: permettono al Servizio Fitosanitario di monitorare la diffusione dell’insetto e pianificare interventi più efficaci. È un piccolo gesto che può fare una grande differenza per proteggere il nostro verde urbano.
Un progetto sperimentale che fa ben sperare
Una notizia interessante che ho scoperto durante le mie ricerche è che a Giussano, in provincia di Monza e Brianza, è stato avviato di recente un progetto sperimentale di lotta biologica alla Takahashia japonica. Il progetto prevede l’utilizzo di coccinellidi, insetti predatori naturali già utilizzati con successo per il controllo di altre cocciniglie.
Se i risultati saranno positivi, potremmo presto vedere questo approccio ecologico adottato anche a Milano. Nel frattempo, il mio consiglio è di seguire le indicazioni del Servizio Fitosanitario e contribuire alle segnalazioni.
Il mio consiglio da frequentatrice dei parchi milanesi
Come milanese che ama trascorrere il tempo nei parchi cittadini, il mio suggerimento è di trasformare questa situazione in un’opportunità educativa, soprattutto se avete bambini. Insegnate loro a riconoscere questi insetti, spiegate l’importanza della biodiversità e dei delicati equilibri ecologici, e coinvolgeteli nel processo di segnalazione.
Ho trasformato le mie passeggiate nel parco in vere e proprie “cacce al tesoro” alla ricerca di questi insetti, documentando i ritrovamenti e segnalando correttamente la loro presenza. È un modo divertente per sensibilizzare anche i più piccoli sull’importanza della tutela ambientale.
Quando fare attenzione
Se siete proprietari di alberi ornamentali, il periodo più critico per tenere d’occhio la situazione è la primavera, in particolare tra fine aprile e inizio maggio, quando gli ovisacchi sono più visibili. La mia esperienza personale mi dice che i rami più bassi sono spesso i primi ad essere colonizzati, quindi concentratevi su quelli durante i vostri controlli.
Un altro consiglio da insider: se state per acquistare nuove piante ornamentali, controllatele attentamente prima dell’acquisto e, nel dubbio, chiedete informazioni al vivaista sulla provenienza e sui controlli fitosanitari effettuati.
Box informativo: Tutto quello che devi sapere sulla cocciniglia japonica
Cosa: Takahashia japonica, insetto di origine asiatica noto come “cocciniglia dai filamenti cotonosi”.
Quando: Gli ovisacchi bianchi sono visibili principalmente in primavera (aprile-maggio).
Dove a Milano: Parchi cittadini e alberature stradali. Particolarmente colpiti gli aceri, i gelsi, i bagolari e i liquidambar.
Come riconoscerla: Caratteristici ovisacchi bianchi, cerosi e a forma di anello/tubicino, lunghi fino a 7 cm, che pendono dai rami.
È pericolosa?: No per l’uomo e gli animali. Generalmente non letale per le piante, ma può causare disseccamenti dei rami in caso di infestazioni intense.
Cosa fare: Non rimuovere autonomamente i rami infestati. Segnalare tramite app FitoDetective o email [email protected].
Contatti utili: Servizio Fitosanitario Regionale Lombardia, Ufficio Verde Pubblico del Comune di Milano.