Confermato lo sciopero Atm oggi a Milano, 24 luglio. Un luglio caldissimo per chi rimane in città. Ad aderire taxi e mezzi Atm. Lo sciopero è stato indetto dalle segreterie di Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt Uil. Un’intera giornata di sciopero nazionale per il trasporto pubblico urbano ed extraurbano. Verranno rispettate le fasce di garanzia e l’agitazione durerà soltanto quattro ore.
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Sciopero Atm oggi a Milano
Dopo lo sciopero, avvenuto nemmeno due settimane fa, l’11 luglio, ecco quindi confermato l’ennesimo stop. Ancora quattro ore di blocco per i mezzi Atm, e ventiquattro previste per i taxi. A proclamare lo sciopero del 24 luglio gli esecutivi nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti. “Sciopero nazionale il prossimo 24 luglio in tutti i settori del trasporto pubblico locale, ferroviario, merci e logistica, marittimo e porti, autostrade, taxi, autonoleggio e il 26 luglio in tutto il trasporto aereo”.
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Orari Atm e fasce garantite
Comunicato lo sciopero di quattro ore previsto per la giornata del 24 luglio 2019. Confermate le fasce di garanzia. Lo sciopero durerà dalle 18.00 alle 22.00.
Taxi in sciopero
Parteciperanno allo sciopero anche i taxi, con un blocco previsto di ventiquattro ore, articolate all’interno dei turni. Garantiti comunque i trasporti sociali per anziani, portatori di handicap e malati.
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Le motivazioni delle nuove agitazioni
“Per la prima volta nella storia più recente – scrivono i sindacati – il Governo si contraddistingue per l’assenza di risposte strategiche, non ha mai convocato le organizzazioni sindacali e lo ha fatto solo per sporadici incontri per la gestione delle singole crisi. A seguito di questo bisogno di scelte si deve aprire un confronto punto per punto su infrastrutture, politica dei trasporti e regole ed arrivare alla sottoscrizione di un Patto per i Trasporti che parta dall’aggiornamento del Piano Generale dei Trasporti e della Logistica e che tenga conto delle esigenze di mobilità di persone e merci”.
“L’Italia – proseguono ancora – dal punto di vista infrastrutturale, rischia di diventare la cenerentola d’Europa se non si sbloccano le opere che la fanno viaggiare fra sud e nord a due velocità. Il sistema di regolazione dei trasporti sta penalizzando sia le lavoratrici che i lavoratori del settore. Basta osservare cos’è accaduto nel trasporto aereo, dove al crescere del traffico una serie di aziende, anziché svilupparsi, sono entrate in crisi che durano tuttora”.
“Allo stesso tempo nel settore ferroviario la liberalizzazione ha aperto le infrastrutture senza garantire alle imprese italiane condizioni di reciprocità verso i paesi europei. Inoltre le dichiarazioni dell’Autorità di regolazione dei trasporti destano inquietudine per i provvedimenti che dovrebbero colpire Rfi, mentre non è ben chiaro cosa si intenda per ‘aggiornamento del rapporto concessionario per le autostrade’. Il Paese e i lavoratori dei trasporti hanno bisogno di regole, pianificazione e programmazioni. Siamo uniti per vincere la battaglia che abbiamo iniziato con gli scioperi nazionali di maggio scorso. Questo non è uno sciopero contro i due partiti al Governo, ma è uno sciopero politico contro l’immobilismo di questo Governo. Senza trasporti moderni ed efficienti, con tutti i lavoratori tutelati dai Ccnl, questo Paese non potrà ripartire”.