San Siro, c’è il rogito ma servono garanzie

Dopo lunghe tribolazioni, la vendita di San Siro a Inter e Milan si avvicina al traguardo finale. Il sindaco Giuseppe Sala ha infatti annunciato una tempistica precisa, stabilendo che l’operazione arriverà in giunta a giugno per completare il percorso e procedere al rogito tra agosto e settembre. 

Un iter che ha visto numerosi sviluppi nelle ultime settimane, con le squadre che continuano a lavorare al progetto mentre i tifosi seguono ogni aggiornamento anche sulle community dei principali operatori del gioco, comprese le opinioni Planetwin365 aggiornate sui possibili scenari futuri del Meazza. 

Ad ogni modo, la chiusura della prima conferenza dei servizi rappresenta un passo importante, ma non certo l’ultimo ostacolo da superare.

Scadenze sempre più vicine

Il cronoprogramma delineato da Palazzo Marino prevede una serie di passaggi fondamentali nei prossimi mesi. Dopo la conclusione della prima conferenza dei servizi, in particolare, ne è prevista una seconda a giugno, seguita dall’approvazione in giunta comunale. 

Il sindaco Sala ha mostrato ottimismo sui tempi, dichiarando di non vedere “criticità insormontabili” nel percorso intrapreso. Tuttavia, ha anche sottolineato come si tratti di “un lavoro infinito“, evidenziando la complessità dell’operazione che coinvolge non solo i due club milanesi ma anche numerosi enti e istituzioni.

Gli occhi sono in particolar modo concentrati sul vincolo della soprintendenza sul secondo anello dello stadio, che scatterà il 10 novembre in occasione dei 70 anni dell’impianto: la scadenza non dovrebbe però interferire con i piani di vendita, considerando che il rogito è previsto per l’estate.

I nodi tecnici da sciogliere

Archiviato l’ottimismo, formale e sostanziale, è bene condividere come rimangano diversi aspetti tecnici che devono essere definiti.

In particolar modo, il sindaco ha identificato alcune questioni prioritarie come il verde, le bonifiche e soprattutto la necessità di spostare il più possibile il nuovo stadio dalle abitazioni circostanti. Sul fronte ambientale, il requisito del 50% di verde presenta alcune complessità, dato che parte della superficie considerata non è “verde profondo” ma include coperture e spazi pensili.

Le bonifiche, pur non rappresentando “un problema enorme” secondo Sala, richiedono comunque un’attenta valutazione tecnica. Aspetti che sono ora gestiti principalmente dalla direzione generale comunale, segnalando così una fase più operativa del progetto rispetto alle precedenti discussioni politiche.

Le garanzie richieste dal Comune

Semmai, il vero perno intorno a cui ruota tutta la questione è costituito dalle garanzie che Palazzo Marino intende ottenere dai compratori. Un’operazione di questa portata, con una durata temporale di almeno sette anni, richiede infatti tutele specifiche considerando la volatilità delle proprietà calcistiche moderne. Il Comune ha già individuato nell’avvocato Alberto Toffoletto il consulente legale per gestire questi aspetti contrattuali.

Le preoccupazioni riguardano dunque diversi scenari. Per esempio, cosa accadrebbe se uno dei due club cambiasse proprietà durante i lavori? Come tutelare l’operazione se dovessero cambiare i finanziatori, attualmente rappresentati da fondi americani? Garanzie che dovranno essere evidentemente trasformate in vincoli contrattuali vincolanti…

La società veicolo e la trasparenza

Tra i numerosi aspetti di approfondimento c’è poi la definizione della società veicolo che acquisirà stadio e aree circostanti. Il sindaco ha sottolineato la necessità di garantire massima trasparenza nell’operazione, rispettando la legge sugli stadi che prevede che i benefici economici rimangano alle squadre. Un requisito che è stato definito essere il “minimo sindacale” dell’operazione, attualmente in discussione tra Comune e club.

Il sostegno regionale

Infine, non possiamo non ricordare come il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana abbia espresso soddisfazione per i progressi dell’operazione, dichiarandosi “contento che le cose vadano avanti“. Il supporto regionale è elemento importante per la riuscita del progetto, considerando le competenze amministrative coinvolte.

Insomma, l’operazione San Siro si trova finalmente in una fase decisiva, con il rogito in vista ma ancora diversi nodi da sciogliere che potrebbero potenzialmente rovinare i piani del club, le cui esigenze dovranno essere bilanciate con le garanzie richieste dal pubblico, in un’operazione che ridisegnerà il futuro calcistico di Milano.

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Laura Meda, milanese doc. La mia passione? Trasformare storie quotidiane in parole. Collaboro con Milano Life dal 2016.

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