Il primo freddo in città tarda ad arrivare e molti milanesi si chiedono in merito al riscaldamento Milano quando accendere i termosifoni. Come sappiamo la data di accensione dei riscaldamenti è fissata dalla legge. La Lombardia è inserita in base alla Legge del 9/1/91, n. 10 (G.U. n. 13, del 16/01/91), al DPR del 26/8/93, n. 412 (G.U. n. 242, del 14/10/93) e successive modifiche, nella zona climatica E.
Questo vuol dire che i termosifoni si possono accendere dal 15 ottobre al 15 aprile dell’anno successivo, per 14 ore al giorno in totale. Al di fuori di questi periodi gli impianti termici possono essere attivati solo in presenza di situazioni climatiche che ne giustifichino l’utilizzo e comunque con una durata giornaliera non superiore alla metà di quella consentita a pieno regime e secondo la legge. Le limitazioni relative alla durata giornaliera di attivazione non si applicano agli ospedali, alle cliniche o case di cura, compresi gli istituti di ricovero o per la cura di minori o anziani, alle strutture protette per l’assistenza e il recupero dei tossico-dipendenti e di altri soggetti affidati a servizi sociali pubblici.
Quando accendere e spegnere il riscaldamento e la temperatura indicata
A Milano
i termosifoni si accenderanno dal 15 ottobre, dell’anno in corso, al 15 aprile, dell’anno successivo. Per un totale di 14 ore giornaliere. Per legge non è possibile superare i
20 gradi centigradi. Ci sono però 2 gradi di
tolleranza (massimo 22°C), all’interno delle abitazioni, delle scuole e degli uffici. Per gli edifici artigianali e industriali il limite scende invece ai 18 gradi. Non bisognerebbe superare i limiti, non solo per le leggi vigenti, ma anche per evitare di spendere di più. Abusare dei riscaldamenti
danneggia anche l’ambiente, rendendo l’atmosfera della città ulteriormente inquinata. L’inquinamento generato dagli impianti di riscaldamento è uno tra i maggiori fattori scatenanti dei
malanni di stagione. L’escursione termica tra interno ed esterno crea sempre molti disturbi, come accade in estate con l’aria condizionata. In caso di giornate invernali particolarmente fredde è possibile tenere i termosifoni accesi per più tempo rispetto alle 14 ore giornaliere concesse. A tal proposito ci sono delle delibere del Comune di residenza che permettono di tenere acceso il termosifone anche più ore di quelle normalmente consentite. Ma questo accade solo e soltanto in casi straordinari, in cui le temperature invernali siano particolarmente rigide.
Scelta tra riscaldamento autonomo o centralizzato
Si può davvero risparmiare installando una caldaia privata evitando così il riscaldamento condominiale. Le differenze erano davvero minime fino a qualche anno fa. Attualmente però si spende davvero di meno con il riscaldamento autonomo. E’ migliorata l’efficienza energetica degli impianti installati ed è aumentata quella degli impianti per energie rinnovabili. La riforma del condominio del 2012 ha introdotto la possibilità di passare al riscaldamento autonomo negli appartamenti. Essendo ancora per poco attive le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica, è più facile investire sull’acquisto della caldaia per risparmiare in futuro. La caldaia privata e il riscaldamento autonomo adattano i consumi alle proprie esigenze. Sfruttano anche più liberamente le offerte gas del mercato libero dell’energia e di cambiare fornitore energetico. Diventando “autonomi” però bisogna tener presente che i costi di manutenzione dell’impianto, straordinario e non, ricadono tutti sulle nostre tasche.