Il progetto Bradburne porta la firma di uno studio di Hong Kong. I fondi sarebbero già pronti ma resta il nodo del passaggio del ponte sopra l’Orto Botanico.
L’idea
Secondo le prime indiscrezioni, il ponte di cristallo sarebbe un vero e proprio passaggio sopraelevato tra la Pinacoteca e Palazzo Citterio, passando come già detto sopra l’Orto Botanico. La struttura dovrebbe essere coperta, iperteconologica e lunga più di cento metri. Davvero spettacolare.
Il progetto
Se dell’idea si parla solo in maniera abbastanza velata, i rendering del progetto esistono già e sono stati realizzati da uno studio di architettura con sede ad Hong Kong che collabora anche con Renzo Piano. Lo studio è già noto in tutto il mondo per i suoi grattacieli di vetro e i disegni in questione sono già stati consegnati a James Bradburne, direttore della pinacoteca.
Il passaggio sull’Orto Botanico
Se da una parte il ponte di cristallo darebbe ulteriore lustro alla cittadina milanese e richiamerebbe migliaia di visitatori nel capoluogo lombardo, dall’altra deva affrontare il problema del passaggio sopra l’Orto Botanico. L’opera dovrà essere approvata, in primis, dalla Soprintendenza e dalla sua responsabile Antonella Ranaldi, visto che il giardino è protetto da precisi vincoli. L’Orto Botanico milanese del XVIII secolo, che oggi conta circa 140 mila ingressi l’anno, da novembre vedrà un importante restyling dell’arboreto e della pavimentazione.
I finanziamenti
Secondo fonti vicine al ministero dei beni culturali, i fondi per la nuova opera milanese sarebbero già pronti. Secondo tali fonti arriverebbero direttamente da Roma, come risorse aggiuntive rispetto a quelle stanziate per la Grande Brera che ormai aspetta da moltissimi anni.
L’ipotetico percorso del ponte
Secondo le primissime indiscrezioni, il ponte partirebbe dal corridoio Albini, al primo piano della Pinacoteca, all’altezza delle Sale Napoleoniche. Proseguirebbe dritto fino a un certo punto e poi curverebbe a destra arrivando all’ultimo piano di Palazzo Citterio, dove c’è già uno spazio preposto per «ancorare» la struttura.
I punti di domanda
Nonostante i facili entusiasmi per un’opera che abbellirebbe ulteriormente Milano, non mancano i dubbi. Un’opera di tale portata avrà sicuramente bisogno di sostegni appoggiati a terra: dove verrebbero collocati? E ancora: se il ponte sarà coperto come sembra, non porterà eccessivo rumore sopra un luogo (l’Orto Botanico) che da sempre ambisce ad essere un “silenzioso” museo? Infine, come verrebbe pulito il ponte?
c’è proprio bisogno di snaturare un pezzo di milano rimasto miracolosamente intatto dal ‘700/’800 con una passerella degna di Dubai? per passare da Brera a pal. citterio basta attraversare la strada, L’E’ NO la scalata del cervino. inoltre:tutto quel vetro o plastica trasparente e RIFLETTENTE farà inesorabilmente cambiare il microclima dell’orto botanico: non ci vuole una laurea in agrimensura per capirlo, basta l’esperienza del balcone di casa,non la vedo bene….penso che tutti quei milioni potrebbero essere spesi meglio….e ricordate sempre che milano NON è dubai ma MILAN!!!!!