“Personale” di Stefano Serusi: Milano apre la porta sull’invisibile

Dal 2 al 6 aprile 2025, Mini Spazio ospita “Personale” di Stefano Serusi: un viaggio tra soglie, messaggi e ambienti onirici. Un progetto site-specific che parla all’anima.


Milano, aprile 2025: un invito a varcare la soglia dell’immaginazione

C’è una porta aperta in via Pietro Crespi 17. Non conduce semplicemente a una galleria d’arte, ma a un’esperienza sensoriale, poetica e narrativa, firmata Stefano Serusi. Si chiama Personale, ma non aspettarti una mostra convenzionale. Non c’è nulla di prevedibile né di esplicito. C’è invece un percorso da attraversare, un enigma da intuire, e forse — perché no? — anche un pezzo di sé da ritrovare.

Dal 2 al 6 aprile 2025, all’interno del suggestivo Mini Spazio, l’artista sardo-milanese propone tre ambientazioni site-specific in perfetta sintonia con l’architettura intima e stratificata del luogo. Ambienti che sembrano parlare a bassa voce, ma che lasciano risuonare dentro chi li attraversa messaggi sospesi tra realtà e sogno.


Un titolo, due sensi: quando l’arte si fa specchio

Il titolo della mostra non è casuale. Personale allude sì al format espositivo (la classica “mostra personale”) ma gioca anche su una seconda, più intima interpretazione: ciò che è personale è ciò che non si mostra, che si cela, che resta sussurrato. È il non detto, l’invisibile, l’atteso.
E così, mentre lo spettatore attraversa gli spazi, viene chiamato a partecipare, ad ascoltare e completare i vuoti con le proprie proiezioni. Non spettatore, dunque, ma co-autore.


Mini Spazio: un luogo, molte soglie

Chi conosce Mini Spazio sa bene che non è una galleria qualunque. È un piccolo universo attraversabile, che alterna apertura e chiusura, esposizione e intimità. Non solo una sequenza di stanze, ma un vero e proprio racconto architettonico, che parte da uno spazio vetrato visibile dalla strada e conduce a una corte interna silenziosa e raccolta.

Tre le ambientazioni ideate da Serusi:

  1. Un ufficio “sospeso”, dove il tempo sembra essersi fermato
  2. L’ingresso di un palazzo Art Nouveau, evocativo e quasi cinematografico
  3. Un giardino d’inverno, spazio interiore per eccellenza

Ognuna di queste ambientazioni è abitata da oggetti, simboli, presenze meccaniche e visioni che stimolano l’immaginazione. Nulla è didascalico, eppure ogni elemento sembra carico di significati personali e collettivi.


Il messaggio, il mezzo e il mittente (forse sei tu?)

Al centro della mostra c’è l’idea del messaggio: che si tratti di una lettera, di una frase letta su uno schermo finto, di un biglietto arrotolato nel becco di un uccellino meccanico, il messaggio è sempre lì, ma mai del tutto accessibile.

Serusi spiega:

“L’idea è che il visitatore si trovi davanti a qualcosa da interpretare, completare. Il contenuto delle frasi non è mai esplicito, perché ciò che conta è ciò che ognuno immagina. Il messaggio diventa personale proprio in quanto incompleto.”

Un gesto semplice – leggere un biglietto, aprire una busta – viene così trasformato in un’azione poetica che coinvolge desideri, proiezioni e memorie.
E se quei messaggi fossi tu a scriverli?


Tra soglie fisiche e simboliche: l’arte come passaggio

Il tema della soglia è ricorrente nel lavoro di Serusi e diventa qui il perno del progetto. La soglia come luogo di transito, come confine mobile tra dentro e fuori, tra detto e non detto. E Mini Spazio, con le sue stanze in sequenza e la sua doppia esposizione (strada/corte), si fa soglia esso stesso, facilitando la trasformazione di chi vi entra.

L’arte, quindi, non come oggetto da osservare ma come rito da attraversare. E in questo attraversamento, qualcosa si modifica. Fuori e dentro di noi.


Chi è Stefano Serusi?

Nato ad Alghero, ma ormai figura familiare a Milano, Stefano Serusi è un artista visivo dalla poetica sospesa e visionaria. La sua pratica affonda le radici nella relazione tra spazio e narrazione, tra luoghi reali e immaginari da evocare.

I suoi principali interessi:

  • Architettura e museologia
  • Approccio site-specific
  • Sperimentazione narrativa
  • Oggetti quotidiani riplasmati in chiave onirica

Tra le sue mostre recenti:

Titolo MostraLuogoAnno
Duru DuruGalleria Arrivada, Milano2022
A boy’s closetRehearsal, Milano2020
Nuragic allianceSpazio E_Emme, Cagliari2019
MVS€0Display, Parma2018

Nel 2024 ha presentato l’opera permanente “Amo la tua anima” ad Alghero.


Mini Spazio: un passaggio, non un contenitore

Mini Spazio è un luogo vivo, intimo, mai neutrale. Nato da un’idea di Futura Pagano e Maurizio Ridolfo (Local Milano), è un ambiente in continua trasformazione dove l’arte non viene semplicemente esposta, ma si intreccia con il quartiere, con la città, con la vita reale.

Come recita il loro manifesto:

“Mini è uno spazio intimo, dentro cui nascono, passano e si propagano idee, visioni e veggenze… un varco che apre possibilità altre verso realtà parallele.”


Cosa aspettarsi dalla visita?

Chi visiterà Personale potrà aspettarsi tutto… tranne che un percorso lineare.
Sarà invitato a:

  • Attraversare ambienti sospesi tra reale e immaginario
  • Interagire con installazioni silenziose ma evocative
  • Immaginare il contenuto di messaggi mai svelati
  • Proiettare su oggetti e simboli la propria narrazione
  • Fare i conti con ciò che non si dice, ma si sente

FAQ – Domande frequenti

🕰 Posso visitare la mostra fuori dall’inaugurazione?
Sì, Personale è visitabile su appuntamento dal 3 al 6 aprile 2025. Contatta Mini Spazio via mail o social per fissare la tua visita.

📍 Dove si trova Mini Spazio?
A Milano, in via Pietro Crespi 17, tra i quartieri Pasteur e Rovereto. È facilmente raggiungibile con la metro M1 (fermata Rovereto).

🎟 L’ingresso è gratuito?
Sì, l’ingresso è libero, ma è necessaria la prenotazione nei giorni successivi all’opening.

🖼 La mostra è adatta a chi non è “esperto” di arte?
Assolutamente sì! Personale è pensata per tutti: non serve un background artistico per lasciarsi trasportare, basta la voglia di ascoltare e immaginare.


Conclusione: una mostra da sentire (più che da vedere)

Personale non si guarda soltanto: si attraversa, si ascolta, si interpreta. In un’epoca fatta di immagini urlate e contenuti fast, Stefano Serusi ci propone un tempo lento, un invito a sostare, a immaginare, a dare forma al non detto.
Mini Spazio si trasforma così in un diario aperto, in una soglia pronta a essere varcata da chi ha voglia di guardare oltre il visibile.

Non perderti l’apertura del 2 aprile alle 18:30: sarà l’occasione perfetta per vivere un’esperienza artistica fuori dagli schemi, in uno degli spazi più significativi del panorama indipendente milanese.


Foto dell'autore
Scrivo di eventi su Milano, bevo caffè freddi e pratico il multitasking estremo tra figli vivaci e idee in fermento.

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