Parco Giambellino: da capannoni a verde urbano con orti e giochi

Un tempo sede di capannoni industriali, via Giambellino 129 si è trasformata in un nuovo parco urbano, inaugurato domenica 30 giugno. Questo progetto fa parte del piano di riqualificazione del quadrilatero del Giambellino, definito dall’accordo di programma Lorenteggio tra Palazzo Marino e Regione Lombardia.

La trasformazione dell’area

Nuovo spazio verde

Il parco di via Giambellino 129 è stato realizzato su un’ex area industriale e ora ospita un prato, giochi per bambini, orti e pergolati. Questo spazio è stato pensato per offrire ai cittadini un luogo dove rilassarsi, socializzare e partecipare ad attività comunitarie.

Attività sociali e didattiche

All’interno del parco è stata creata un’area dedicata ad attività sociali e didattiche. Questa sezione, denominata “area condivisa”, è stata allestita con orti e pergolati ed è gestita attraverso un patto di collaborazione tra associazioni locali, cittadini e il municipio. Questo spazio offre anche aree dedicate alla biodiversità, promuovendo così l’educazione ambientale e la partecipazione comunitaria.

Finanziamenti e collaborazioni

Fonti di finanziamento

La realizzazione del parco è stata possibile grazie a diverse fonti di finanziamento. Parte dei fondi proviene dal progetto Clever, che promuove soluzioni basate sulla natura (nature based solutions – nbs) nell’area naturalistica e nell’area condivisa. Altri fondi sono stati ottenuti attraverso il programma europeo ReactEU e finanziamenti propri del comune di Milano.

Collaborazione con la comunità

Il progetto ha visto la collaborazione attiva delle associazioni locali e dei cittadini. Questa sinergia ha permesso di creare uno spazio che risponde alle esigenze del quartiere, promuovendo l’inclusione sociale e la partecipazione attiva dei residenti.

Intitolazione del parco

In memoria di Aylan Kurdi

Su proposta del municipio, il parco sarà intitolato ad Aylan Kurdi, il bambino siriano morto nel 2015 durante il tentativo della sua famiglia di raggiungere l’Europa. La tragica storia di Aylan ha commosso il mondo e intitolargli il parco rappresenta un gesto di memoria e riflessione sulle tematiche migratorie e umanitarie.

Dichiarazioni delle autorità

L’impegno per il verde urbano

L’assessora all’ambiente e verde Elena Grandi ha sottolineato l’importanza di aumentare gli spazi verdi in città. “Siamo molto felici di poter aggiungere questo nuovo parco al patrimonio verde della nostra città e di poter così mettere a disposizione dei cittadini e del quartiere questo nuovo spazio. Il nostro obiettivo è di lavorare per moltiplicare gli spazi verdi, depavimentare suoli, piantare nuovi alberi: sono questi gli strumenti per combattere inquinamento e isole di calore. Solo così ci adatteremo ai cambiamenti climatici e ne mitigheremo gli effetti. Dobbiamo pensare sempre più al benessere delle persone: aggiungere in ogni quartiere aree verdi come questa dedicate anche allo svago, al tempo libero, al relax e allo sport, oltre alla rinaturalizzazione dei luoghi, farà della nostra città un luogo sempre più accogliente, inclusivo e resiliente”.

Come arrivare

Indicazioni per il parco di via Giambellino

Il parco si trova in via Giambellino 129, facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici. La fermata della metropolitana più vicina è Bande Nere (linea m1 rossa), da cui è possibile prendere l’autobus numero 50 fino alla fermata via Giambellino. In alternativa, diverse linee di autobus e tram fermano nelle vicinanze. Per chi arriva in auto, ci sono parcheggi disponibili nelle vicinanze.

La trasformazione di via Giambellino 129 in un parco urbano rappresenta un importante passo avanti nella riqualificazione del quartiere. Questo nuovo spazio verde non solo offre un luogo di relax e svago per i residenti, ma promuove anche la partecipazione comunitaria e la sostenibilità ambientale. Un esempio di come la collaborazione tra amministrazioni locali, associazioni e cittadini possa dare vita a progetti inclusivi e resilienti.

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Scrivo di eventi su Milano, bevo caffè freddi e pratico il multitasking estremo tra figli vivaci e idee in fermento.

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