Si stima che per visitare l’intero polo espositivo di Expo ci vogliano circa 3 giorni di camminata e non stento a crederlo visto che ben 140 paesi hanno deciso di partecipare alla manifestazione.
Ma coloro che hanno a disposizione solo un giorno come fanno?
Ecco che allora lo Staff di Milano Life ha stilato una lista dei padiglioni più belli e perciò imperdibili che non si può fare a meno di visitare!
Iniziamo col padiglione della Francia: l’intera struttura in legno lamellato, creata ad immagine e somiglianza del mercato coperto simbolo di Parigi e della sua cultura alimentare, è sicuramente uno degli stand da visitare in tutti i suoi 3592 mq.
Anche il padiglione dell’Azerbaijan è considerato uno dei più affascinanti di Expo grazie alla sua struttura a “tre sfere” che spinge il visitatore a girovagare in cerchio.
Proseguiamo col padiglione Vanke che, ispirato nella sua struttura a millenni di storia che spaziano da Confucio e Lao Tze al Rinascimento e all’Architettura contemporanea, conduce il visitatore in uno viaggio spazio temporale da urlo.
Passiamo poi al padiglione della Gran Bretagna che ha sicuramente fatto centro in quanto a spettacolarità: i suoi 1910 mq sono infatti un mix di design ed ecologia che colpisce i visitatori nella sua struttura ad alveare.
Continuiamo con il padiglione del Principato di Monaco che è realizzato con dei veri e propri container merci rivisitati a scopo architettonico e vede la presenza di giardini verticali dotati di un bacino di raccolta per l’acqua piovana.
La classifica continua con il padiglione della Cina, uno dei preferiti dai visitatori di Expo grazie sia alla presenza di un’immensa distesa di garofani gialli all’entrata della struttura sia al fatto che coniughi in modo sublime l’uomo e la natura.
La fredda Russia regala anch’essa un padiglione in cui tecnologia e innovazione si incontrano, offrendo così uno spazio di 4000 mq tutti da visitare.
Tre piani di struttura volti a esaltare il rapporto tra uomo ed universo sono invece il carattere distintivo del padiglione dell’Ungheria, ispirato nella forma all’Arca di Noè.
Il padiglione della Thailandia invece è fedele alla tradizione e ha portato a Expo due simboli della sua cultura: il “ngob” (tipico cappello delle mondine) e il “naga” (drago che rappresenta gli spiriti della natura).
Concludiamo infine con il padiglione degli Emirati Arabi Uniti, caratterizzato da muri di sabbia alti ben 12 metri che fanno sentire i presenti come se fossero nel deserto e da un ingresso provvisto di uno schermo di ben 75 metri.