Orti ferroviari e ristoranti in via Savona? È il sogno dell signor Francesco Tusino, proprietario di una ex casa cantoniera che vorrebbe trasformare un binario abbandonato, in un centro di cucina a chilometro zero. Tusino dopo aver osservato paesi esteri, come Francia e New York, si è chiesto se non sarebbe bello realizzare un progetto simile anche a Milano. «Sono pronto a cedere il mio giardino per contribuire all’iniziativa».
Per capire esattamente il progetto che Tusino vorrebbe veder realizzato anche in città, occorre prima fare un salto a casa sua via Savona 5/A. Il cancello nasconde un bellissimo e curatissimo giardino, dal quale fanno capolino ortaggi e coloratissimi fiori. Sul giardino si affaccia uno stabile occupato al piano terra da Tusino, ferroviere a riposo ed al piano superiore si trova un bed and breakfast con due camere, gestito dal ferroviere. Questo piccolo angolo di natura, un tempo era una casa cantoniera.
Sui muri dell’ex casa cantoniera, su richiesta di Tosino, un’artista ha dato libero sfogo alla sua creatività. Fuori dalla casa di Tosino in un secondo ci si ritrova immersi un una realtà completamente diversa, binari abbandonati, sterpaglie che crescono a dismisura ed un terreno che arriva fino alla passerella che unisce via Tortona a Porta Genova. Proprio in questo luogo Tosino ha immaginato la realizzazione di questo centro cucina.
“Mi immagino dei vagoni recuperati come sala ristorante e nelle cucine i prodotti coltivati nel terreno attorno». Oltre al buon cibo, l’ex ferroviere dice. «Vorrei che qui si incontrassero nonni e nipoti, magari preparassero insieme i piatti». In questo modo Tosino spera di tramandare da generazione a generazione la tradizione culinaria. Il progetto sarebbe diretto da una scuola di agraria, per la cura degli orti ferroviari e da un istituto alberghiero, per la parte culinaria.
L’idea del polo di cucina sui binari abbandonati, gli è stata suggerita dal cuoco e amico Peppe Zullo. “Ma sono aperto ad altre proposte, l’importante è rivalutare l’area ed evitare che inizi un’operazione di speculazione edilizia». Come portavoce dell’associazione Verdeambiente, Tosino presenterà il progetto al Comune di Milano, per chiederne il sostegno. Intanto ha già l’appoggio del Municipio 6. L’ultimo passaggio e forse il più importante, sarà l’incontro con le Ferrovie dello Stato, per la disponibilità ad utilizzare lo spazio. L’ex ferroviere è pronto anche «a cedere il giardino per annetterlo all’area».
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