Molti lombardi rifiutano AstraZeneca, il vaccino prima sospeso, poi riabilitato, sempre un pò in bilico e che ha anche cambiato nome. A nulla è servito cercare di sistemare le cose, la paura per il vaccino AstraZeneca rimane, e non solo in Lombardia.
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“Quello del rifiuto del vaccino AstraZeneca è un tema difficile. È un fenomeno che negli ultimi giorni sta diventando più importante di quello che possiamo pensare” ha dichiarato il dg del welfare di regione Lombardia, Giovanni Pavesi.
Tanta paura per il vaccino ma anche tanta paura di non riuscire a vaccinare la popolazione se i rifiuti continueranno ad aumentare. Non solo in regione ovviamente, ma nell’intera Italia.
Molti lombardi rifiutano AstraZeneca
All’apertura delle vaccinazioni, per la fascia di età compresa tra 79 e 75 anni, le adesioni sono state molto più basse del previsto. Così tanto da indurre ad aprire in anticipo le prenotazioni anche agli over 70.
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La paura delle trombosi, registratasi in molti casi dopo una decina di giorni dalla somministrazione del vaccino, sono alla base del rifiuto. Un no categorico quindi, non al vaccino anti covid, ma proprio ad AstraZeneca. L’Ema ha esaminato i casi e confermato che i benefici superano di gran lunga i rischi e che le percentuali di eventi negativi sono davvero basse.
“Fino a ieri abbiamo rilevato un 15 per cento di popolazione che aveva prenotato il vaccino e che essendo Astrazeneca l’ha rifiutato. Abbiamo la sensazione che sia una percentuale in crescita, in aumento, già oggi abbiamo situazioni che ce lo fanno pensare. Il 15 per cento è un dato acquisito” ha sottolineato Giovanni Pavesi.
Parecchia gente continua comunque a rifiutare il vaccino AstraZeneca e le segnalazioni dei rifiuti da parte dei centri vaccinali stanno diventando importanti. Ma a cosa portano questi rifiuti? La maggior parte viene rimessa in lista e dovrà attendere. Soltanto chi ha delle motivazioni valide, che emergono in sede di anamnesi, riceverà una dose di Pfizer.
