A Milano il primo ambulatorio per mamme vegetariane e vegane. Latte di soia, tofu e legumi a volontà sono alcuni degli ingredienti tipici della dieta vegetariana o vegana. In Italia, il numero di persone che ha scelto di cambiare tipo di nutrizione rappresenta l’8% della popolazione. Ma cosa succede se è una donna incinta a seguire un’alimentazione di questo tipo? Alla clinica Humanitas San Pio X di Milano è stato inaugurato un ambulatorio per l’assistenza di future mamme che, anche in gravidanza, decidono di privarsi delle proteine animali.
Basandosi sul fatto che molte mamme vegetariane e vegane sono celate e non si rivelano, come suppone la Dott.ssa Paola Marangione, responsabile del nido alla clinica Humanitas San Pio X di Milano, la struttura ha inaugurato il primo ambulatorio dedicato alla future mamme che seguono anche in gravidanza, un alimentazione priva di proteine animali.
Sono diverse le donne che partoriscono nella clinica e che per diverse ragioni seguono un regime alimentare particolare. E per questo è necessario tutelare e seguire la salute del bambino in arrivo, in rapporto al tipo di cibo di cui si nutre la mamma. “Un’alimentazione vegana non sia di sé errata ma diventa pericolosa per il feto quando vengono a mancare alcuni elementi nutrizionali fondamentali. Il sanitario, il ginecologo e il pediatra devono accogliere la futura mamma e ascoltarla senza farle sentire di essere giudicata. In questo modo la donna seguirà i consigli del medico e non si affiderà a diete fai-da-te. La conseguenza è che la mamma e il proprio bambino assumono quote adeguate e non si creano delle carenze e non portano alle situazioni che abbiamo letto sui giornali”. spiega la Dott.ssa Marangione.
Non c’è problema se la donna incinta vuole seguire una dieta vegana o vegetariana, ma la cosa fondamentale è che si faccia seguire da uno specialista, per salvaguardare la salute del bambino che porta in grembo.
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