Che il mercato della cannabis light sia in crescita è un dato di fatto incontrovertibile: un dato che ci viene raccontato da tante analisi realizzate dagli addetti ai lavori più disparati e che è possibile mettere alla prova anche nella vita di tutti i giorni. Basta infatti aprire il proprio motore di ricerca favorito e computare parole quali ad esempio “erba legale Milano” per venire letteralmente ricoperti da decine e decine di risultati differenti. Detto ciò i numeri parlano più chiaro di qualsiasi singolo esperimento: nel 2018 sono stati registrati più di 2000 negozi dedicati alla cosiddetta cannabis light; negozi che hanno generato circa 40 milioni di fatturato nonostante una situazione giuridica ancora da chiarire fino in fondo. A ciò si aggiunga che stiamo parlando di un mercato in crescita costante, destinato a fiorire in maniera addirittura esponenziale, soprattutto nelle grandi città. Se infatti nel 2015 il settore della cannabis legale produceva circa 2,40 miliardi di dollari all’anno (globalmente parlando), con un totale di circa 18.000 posti di lavoro a tempo pieno garantiti, una crescita media dell’11% annuo, potrebbe portare il settore ai 65 miliardi di dollari di valore nel 2023; addirittura ai 160 miliardi di dollari di valore complessivo nel 2025.
COSA È LA CANNABIS LEGALE
È sempre importante ricordare che, quando si parla di cannabis legale, si fa riferimento ad una particolare tipologia di prodotto, che rispetti parametri dettati dalla legge italiana. Parliamo espressamente di “legge italiana” perché i fattori legati alla legalità variano di nazione in nazione: fattori che fanno riferimento tanto alla quantità in possesso quanto a motivi e modalità del consumo. Nel caso del nostro paese infatti è possibile acquistare soltanto varianti di cannabis che presentino determinate concentrazioni di due diversi componenti: da una parte il THC, ovvero il Tetraidrocannabinolo, che deve essere presente in concentrazioni inferiori allo 0,2% (soglia tollerata fino allo 0,6%); dall’altra il CBD, ovvero il Cannabidiolo, che deve essere presente in concentrazioni che arrivino fino al 4%. Questa particolare miscela di elementi consente al prodotto finito di non generare effetti collaterali sgradevoli e pericolosi, quali ad esempio paranoia, disorientamento nello spazio e nel tempo, euforia, ansia o percezioni uditive alterate.
IL CASO DI MILANO, LE NUOVE FRONTIERE
Come già accennato precedentemente, le grandi città italiane sono quelle in cui è stato registrato il maggior boom di negozi dedicati al mercato della cannabis light. Un prodotto che, quando consumato nel rispetto della legge, riesce ad attirare l’attenzione dei clienti più disparati: si va dai giovani alle persone di una certa età, passando addirittura per genitori che acquistano per i propri figli, a mo’ di “regalo di maturità”. C’è chi sostituisce le infiorescenze legali al cortisone per combattere allergie o infiammazioni e chi invece ne fa uso esclusivamente per rilassarsi. Un ulteriore aspetto, particolarmente interessante, riguarda le nuove frontiere di questo mercato e, più nello specifico, quelle realtà che si siano distinte dal punto di vista dell’innovazione. Un ottimo esempio è quello di Legal Delivery, che si occupa di cannabis legale e che promette una consegna rapida, direttamente a casa del cliente, in soli 30 minuti. Premesso che, ovviamente, tutti i prodotti presenti sul sito di riferimento dell’azienda rispettano la Legge 242/16, ciò che distingue Legal Delivery sono proprio le modalità di acquisto, consegna e pagamento: infatti è possibile ordinare l’infiorescenza che si preferisce direttamente online, con pagamenti sicuri al 100% e addirittura con la possibilità di saldare il conto direttamente al momento della consegna. Una consegna a domicilio che in effetti non conosce soste, essendo attivo, proprio su Milano, 24 ore al giorno, sette giorni su sette, per 365 giorni all’anno.