Mania per il Cubo di Rubik

Il Cubo di Rubik è uno speciale cubo che fu inventato nella primavera del 1974, composto da 54 quadratini colorati. Fu inventato da Erno Rubik, un architetto e professore ungherese che aveva inventato questo particolare rompicapo per mantenere i propri studenti occupati con un gioco di logica.

Il cubo è così complesso che presenta 43.252.003.274.489.856.000 di combinazioni possibili, ma di cui solo una è quella giusta per poter raggiungere lo scopo del rompicapo, ovvero rendere tutte le 6 facce del cubo di un preciso colore.

Questo rompicapo, che aveva l’obiettivo di intrattenere degli studenti e di insegnare loro che nella vita tutto è possibile, è diventato per molti una vera e propria mania. Basta pensare che sono nate ad oggi diverse competizioni internazionali, in cui il vincitore è colui che riesce a risolvere il cubo il più rapidamente possibile. L’attuale record del mondo e di soli 5,5 secondi.

L’evoluzione del cubo di Rubik

Nonostante questo rompicapo sia stato inventato decine di anni fa, il suo successo non ha fatto altro che crescere progressivamente, fino al punto in cui è diventato ufficialmente il rompicapo da intrattenimento più venduto al mondo. Si contano infatti oltre 2,5 miliardi di cubi di Rubik costruiti e proposti sul mercato.

Oggi sono nati moltissimi tipi di cubi di Rubik diversi, con molti più quadratini da risolvere (e quindi di complessità molto più elevata rispetto all’originario Cubo di Rubik), fino ad arrivare ad altre forme geometriche ispirate da questo particolare rompicapo. Oggi non è raro vedere cubi di Rubik dalla forma a piramide o con molte più facce rispetto ad un normale cubo. Tutto questo rende questo genere di rompicapo molto più complicato, in cui alcune persone impiegano anche migliaia di ore per risolverlo.

La nuova concezione del cubo di Rubik

Si può affermare che il cubo di Rubik abbia cambiato per sempre la concezione di rompicapo, rendendolo non solo un oggetto di puro intrattenimento, ma anche una vera e propria sfida personale. Per questo motivo molte persone dedicano moltissimo tempo nel migliorarsi a risolvere il cubo. Il rompicapo di Rubik è diventato uno strumento per misurarsi con gli altri e con se stessi, alla ricerca costante della migliore risoluzione possibile per quanto riguarda i parametri di precisione ed efficienza.

Si può dire anche che il cubo di Rubik sia diventato uno strumento di pura speculazione filosofica, soprattutto da quando la ricerca delle probabilità e delle variabili correlate al rompicapo sono state associate agli strumenti digitali: molti ritengono infatti che l’utilizzo di computer per riuscire a risolvere un cubo di Rubik sia estremamente immorale, siccome ritengono che il rompicapo sia uno strumento per determinare la propria pazienza e capacità di risoluzione dei problemi.

Altri ritengono invece che il computer debba essere utilizzato per il semplice studio delle probabilità, per poi mettere in atto questi concetti nella pratica.

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Laura Meda, milanese doc, è una giornalista che trasforma storie quotidiane in parole. Collabora con Milano Life dal 2016.

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