L’ospedale Sacco in via Giovanni Battista Grassi è la struttura ospedaliera di riferimento per l’emergenza Ebola in Italia (assieme al Lazzaro Spallanzani di Roma). Esso è specializzato nella cura delle malattie infettive. Nelle ultime ore, dopo il primo caso in Europa, è aumentata l’allerta. Nell’ala destra del Pronto Soccorso è stato allestito un reparto apposito.
L’Asl ha coordinato tutte le operazioni di emergenza. Ogni ospedale deve essere in grado di prestare le prime cure a un paziente infettato e di trasferirlo al Sacco. Cinquanta infermieri e trentacinque medici sono andati a lezione per essere pronti all’arrivo in ospedale di un malato.
Da agosto ad oggi, il Sacco ha ricevuto otto potenziali infetti. Essi provenivano da Sierra Leone, Nigeria e Liberia. Alla fine nessuno degli otto è risultato infetto dal virus Ebola.
Sull’argomento è intervenuto anche il ministero della Salute, che ha dichiarato: «La probabilità di importazione di casi nel nostro Paese è molto bassa; tuttavia è necessario che la capacità di risposta del sistema sanitario nazionale, nell’ipotesi del verificarsi di casi di Ebola in Italia, sia a livelli adeguati, per una corretta e tempestiva individuazione e gestione degli stessi, anche allo scopo di prevenire una possibile trasmissione di questo agente patogeno altamente infettivo».