Lombardia gialla o arancione? Il dubbio c’è ancora anche se sembra più evidente che il passaggio a zona arancione sia pressoché inevitabile. Per contenere i contagi quindi, durante la giornata di venerdì, verrà comunicato alle varie regioni il loro colore di appartenenza. Attualmente la regione è suddivisa in tre colori: gialla, arancione e rossa.
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Lombardia gialla o arancione? Si attende la decisione
Tante varianti che, giorno dopo giorno fanno aumentare i nuovi casi. Si parla ormai di “terza ondata”, come nel caso della zona di Brescia, sottoposta a misure restrittive più serie per evitare il più possibile situazioni al limite. Attualmente gli ospedali non sono ancora sotto pressione, anche se i nuovi ricoverati superano i dimessi. Sono comunque pronti con un piano di riconversione di reparti.
“La provincia di Brescia ha un’incidenza, ovvero un numero di nuovi casi, doppia rispetto al resto delle province lombarde. Allo stato attuale, la situazione è sotto controllo e gestibile, rispetto all’anno scorso, in tutto il territorio regionale, tranne in provincia di Brescia, dove siamo di fronte alla terza ondata della pandemia. Questo è il punto che va aggredito immediatamente.” ha dichiarato Guido Bertolaso, il coordinatore della campagna vaccinale.
L’indice Rt dei contagi di Covid a Milano è salito a 1,16. Lo ha reso noto, intervistato da Sky, Walter Bergamaschi, direttore generale dell’Ats Milano Metropolitana. Sembra quindi molto probabile che l’intera regione diventi arancione a partire da lunedì prossimo, conservando in zona rossa i focolai dei comuni di Bollate, Mede e Viggiù.
Piano vaccinale
Continua il piano vaccinale che ora verrà ricalibrato. Dopo gli over 80 la prioritàandrà, oltre alle forze dell’ordine, personale scolastico e polizia locale, ai comuni in fascia arancione e rossa.
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“Rimoduliamo il resto delle vaccinazioni: daremo priorità, nei limiti del possibile e delle linee guida del ministero, alle aree più critiche, ai comuni al confine tra la provincia di Brescia e di Bergamo con presenza importante di focolaio di contagio legato alle varianti e una situazione di tensione legata alla saturazione delle terapie intensive locali” ha spiegato Letizia Moratti.