A Siracusa, l’isola di Capo Passero sarebbe stata venduta ad un gruppo di professionisti mantovani. I nuovi proprietari vorrebbero farne la location ideale per un super albergo di lusso da 128 camere. Il nuovo progetto ha scatenato però la reazione di alcuni ecologisti che vorrebbero salvaguardare la natura autoctona.
L’Isola di Capo Passero, uno dei luoghi più belli del mondo
Secondo lo scrittore Mario Soldati, l’isola al largo di Siracusa è addirittura “uno dei luoghi più belli del mondo”. Lunga 1.300 metri per 500 di larghezza la piccola isola, che rientra nel territorio comunale di Portopalo di Capo Passero in provincia di Siracusa, è disabitata ormai da tempo. Oltre alle palme nane e a diverse specie di uccelli, l’isola è conosciuta soprattutto per l’omonimo Forte che la domina. Presidio militare contro le invasioni turche e prigione, fu voluto dal vicerè di Sicilia Marcantonio Colonna e realizzato tra il 1599 e il 1607.
I nuovi proprietari sarebbero professionisti mantovani
L’isola era di proprietà di Francesco Bruno di Belmonte che ha pensato bene di venderla al miglior offerente. Anche se non trapelano ancora notizie fondate e ufficiali, la compravendita sarebbe già stata perfezionata e i nuovi proprietari sarebbero un gruppo di imprenditori mantovani. L’intenzione degli acquirenti sarebbe quella di trasformare l’isola, e la vicina tonnara (costruita 800 anni fa e abbandonata ormai da un secolo), in un lussuosissimo albergo da 128 camere dotato di ogni confort: piscine, spa, solarium e tutto il necessario per un soggiorno da vip. Gli imprenditori mantovani, un gruppo di ingegneri e architetti, sarebbero stati rapiti dalle bellezze dell’isola durante una vacanza.
Investimento faraonico
Com’è facile immaginare, l’investimento per l’operazione è davvero faraonico. Secondo fonti lombarde, si aggirerebbe addirittura intorno ai 30 milioni di euro. Il solo acquisto del terreno (circa 630.000 metri quadrati) sarebbe costato 10 milioni più altri 15 per la costruzione della megastruttura a cinque stelle progettata per l’accoglienza dei vacanzieri che dovrebbe essere pronta a partire dall’estate del 2020.
L’ira degli ecologisti
Mancando notizie ufficiali è giusto usare il condizionale ma il progetto avrebbe già avuto il “via libera”. Negli anni passati diversi progetti sarebbero stati respinti in nome del rispetto della cultura e della storia locale ma questa volta l’archeologa catanese Rosalba Panvini, soprintendente di Siracusa ai beni culturali e ambientali, sembra aver dato il suo assenso. Questo perché il nuovo progetto mantovano non prevede l’installazione di nuove strutture ma solamente, si fa per dire, la riqualificazione di quelle già presenti. Tuttavia, com’era facile aspettarsi, non sono mancate le polemiche da parte degli ecologisti. Secondo loro infatti “memoria storica e caratteristiche tipiche dei luoghi verrebbero completamente obliterati dall’edificazione di una struttura alberghiera”. Dalla sua, Legambiente ha già annunciato che farà ricorso. Il progetto, quindi, è tutt’altro che certo.