Incidente a Milano tra un tram e un motorino. Il fatto è avvenuto il 17 maggio intorno alle 14.30 in via Montegani a Milano all’angolo con piazza Abbiategrasso. Il ragazzo coinvolto è un ventottenne, fattorino di “Just eat, noto servizio veloce di consegna pasti. I tram coinvolti, appartenenti alla linea 3, sono stati due. Il giovane cercando di effettuare velocemente una consegna, secondo le ricostruzioni, avrebbe effettuato un sorpasso senza controllare la direzione opposta. Accortosi troppo tardi dell’errore non è riuscito a deviare, finendo schiacciato sotto uno dei due tram.
La disgrazia
L’uomo, cercando di velocizzare la sua consegna, ha effettuato un sorpasso azzardato sulla sinistra del tram della linea 3 diretto verso il centro della città. Fatalità o distrazione, il ragazzo non ha controllato la direzione opposta. Nel senso opposto un altro tram era in arrivo. Quando se ne è reso conto non è riuscito ad invertire la rotta. Scivolando è rimasto schiacciato sotto uno dei tram.
Sul posto, per liberargli l’arto incastrato, sono intervenuti i vigili del fuoco, la polizia locale e i soccorritori del 118. Una volta estratto è stato immediatamente trasportato in codice rosso al Policlinico. Qui i medici, constatata la gravità della situazione, si sono visti costretti ad intervenire in maniera drastica. Il ragazzo ha subito l’amputazione della gamba dal ginocchio in giù.
Sul luogo del sinistro
Nel frattempo, sul luogo dell’incidente, un passante ha reagito in maniera motiva all’incidente. Si sarebbe dunque recato dal cinquantaduenne conducente del tram e lo avrebbe colpito con un pugno. L’uomo, già in stato di shock per la disgrazia a cui aveva appena preso parte, è stato portato in codice verde all’ospedale San Paolo.
La tratta stradale ha subito numerosi ritardi. L’ATM, l’azienda dei trasporti milanesi, si è mossa in fretta per trovare un’alternativa per permettere ai cittadini di completare i loro percorsi. Sono stati istituiti servizi di autobus alternativi per ovviare all’incidente.
Reazioni
La notizia, rimbalzata sul web, è giunta fino alle orecchie dei sindacati. Luca Stanzione, il segretario generale della Filt Cgil di Milano, si è scagliato contro le aziende che utilizzano i riders. Nessuna tutela per chi presta questo servizio – è stata la denuncia. A fargli eco segretario generale Cgil Milano, Massimo Bonini, che sostiene che i ritmi incessanti di lavoro devo terminare. Più consegne equivalgono a più guadagno. Ma a pagarne le spese sono sempre i dipendenti.
Immediata è stata anche la reazione dei social. Commento dopo commento emerge il disagio di questa categoria. Sottopagati e costretti a turni estenuanti. Le continue richieste di efficenza e velocità sono pressanti. Per soddisfare le necessità aziendali spesso i dipendenti prendono decisioni sbagliate mettendo a rischio la propria incolumità. Viene quindi sottolineato dall’opinione pubblica, come dai sindacati, la necessità di sedersi ad un tavolo di trattative e trovare una soluzione. Urge riflettere su questo incidente. Non il primo della categoria. I social sottolineano come questa disgrazia non sia da catalogare come serie B. Anzi, l’onda mediatica si sta facendo sentire. La notizia si è espansa a macchia d’olio.
Le dichiarazioni della vittima
«Non andavo di fretta. E non ho fatto nessun sorpasso. La verità è che sono caduto per colpa delle pessime condizioni della strada — ribatte —. Con il mio scooter ero dietro al tram. A destra della rotaia c’era una buca, al centro i masselli erano tutti sconnessi. Allora mi sono portato appena a sinistra, ma c’era una buca anche lì, ho perso l’equilibrio e sono caduto mentre il tram arrivava dall’altra parte. Il motorino mi ha fatto da scudo ma mezza gamba è finita sotto».
Ha ancora in corpo l’adrenalina dello spavento, l’effetto calmante delle medicine. La botta vera arriverà poi. Ma lo sguardo positivo, nessuno glielo toglie. Aspetta una ex fidanzata («Non ci vediamo da tanto, ma la penso…») e spera di trovare un senso a tutto questo: «Spero che adesso aumentino le tutele ai rider che non le hanno e che migliorino le condizioni delle strade».
E il tramviere che l’ha investito? È in ospedale anche lui, ricoverato in stato di choc, e poco dopo l’incidente ha preso un pugno in faccia da un passante, poi sparito. «Il macchinista non ha colpa — dice Francesco —. Non ha fatto in tempo a frenare. La verità è che siamo tutti un po’ stanchi».
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