Il limite di velocità a 30 km/h aumenta l’inquinamento di Milano

L’adozione di limiti di velocità ridotti nelle aree urbane è un tema molto discusso negli ultimi anni, soprattutto in termini di sicurezza e sostenibilità. Tuttavia, recenti studi suggeriscono che ridurre il limite di velocità a 30 km/h potrebbe avere conseguenze inattese sull’inquinamento atmosferico. Questo articolo esplora i risultati di uno studio condotto dal MIT Senseable City Lab e discute le implicazioni di tali politiche sulla città di Milano.

Il contesto dello studio

Il MIT Senseable City Lab ha presentato i risultati di una ricerca durante il terzo forum di ‘The Urban Mobility Council’, organizzato dal Gruppo Unipol. La ricerca ha analizzato l’effetto dei limiti di velocità ridotti sulle emissioni inquinanti nella città di Milano, un’area urbana particolarmente attenta alle politiche di mobilità sostenibile.

I risultati della ricerca

Secondo lo studio, l’implementazione di un limite di velocità di 30 km/h potrebbe portare a un aumento delle emissioni di CO2 dell’1,5% e del particolato del 2,7%. Questo perché i motori termici moderni sono progettati per operare in modo più efficiente a velocità comprese tra 70 e 80 km/h. La riduzione della velocità comporta un funzionamento meno efficiente del motore, con conseguente aumento delle emissioni.

La ‘Città 30’ e le politiche di mobilità urbana

La ‘Città 30’ è un’iniziativa promossa dall’Amministrazione comunale di Milano, mirata a ridurre la velocità massima consentita a 30 km/h in diverse aree della città. Questo progetto ha lo scopo di migliorare la sicurezza stradale e la qualità della vita urbana. Tuttavia, l’aumento, seppur lieve, delle emissioni inquinanti e dei tempi di percorrenza pone delle sfide.

Le zone di applicazione del limite di 30 km/h

A giugno, il Comune di Milano ha annunciato la selezione delle prime sette strade dove il limite di velocità di 30 km/h verrà applicato. Queste strade si trovano tutte in prossimità di istituti scolastici per garantire una maggiore sicurezza per i bambini. Le strade interessate includono via Corridoni, via Cardinal Mezzofanti, via Sabatino Lopez, via Oglio, via Graf, via Fara e via Imbriani.

I commenti dei ricercatori

Carlo Ratti, direttore del MIT Senseable City Lab, ha sottolineato che i risultati presentati sono solo l’inizio di una ricerca più ampia. L’obiettivo è quello di fornire alle amministrazioni locali strumenti migliori per prendere decisioni informate sulla gestione della mobilità urbana. “I risultati presentati al ‘The Urban Mobility Council’ sono i primi di una ricerca che estenderà il suo raggio d’azione per aiutare sempre di più le amministrazioni a prendere decisioni migliori per la gestione della mobilità urbana”, ha dichiarato Ratti.

L’introduzione di limiti di velocità più bassi nelle aree urbane è una misura complessa con effetti sia positivi che negativi. Da un lato, può migliorare la sicurezza stradale e la qualità della vita urbana. Dall’altro, può portare a un aumento delle emissioni inquinanti a causa della minore efficienza dei motori a velocità ridotte.

È essenziale che le amministrazioni locali valutino attentamente questi aspetti e considerino soluzioni che bilancino la sicurezza stradale con la sostenibilità ambientale. Ad esempio, l’incremento delle zone a traffico limitato, l’uso di veicoli elettrici e l’implementazione di politiche di mobilità condivisa potrebbero contribuire a mitigare gli effetti negativi sull’inquinamento.

In conclusione, mentre la ‘Città 30’ rappresenta un passo avanti verso una mobilità urbana più sicura, è cruciale continuare a monitorare e adattare le politiche per garantire che contribuiscano anche a ridurre l’inquinamento e migliorare la qualità dell’aria nelle città.

 

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