Un viaggio relativamente breve che si è trasformato in un vero e proprio incubo. Un’odissea senza fine quella vissuta da circa 600 passeggeri a bordo di un treno partito da Parigi e diretto a Milano: quello che doveva essere un tranquillo viaggio ha assunto contorni ben diversi, tra guasti, ritardi e snervanti attese. Partito alle 14.19 dalla stazione francese di Gare de Lyon, il convoglio transalpino Tgv 9249 di Sncf avrebbe dovuto raggiungere Porta Garibaldi, a Milano, alle 21.50. Ma già alle 18.30 i passeggeri di una carrozza hanno rivelato i primi problemi: il racconto è di MilanoToday, che riporta la testimonianza di uno dei viaggiatori, Danilo, il quale ha spiegato di aver udito un forte tonfo in seguito al quale il treno si è fermato, nei pressi di Modane.
Il racconto di un passeggero
Ai passeggeri è stato riferito che una parte della cinghia si era staccata ma quella, stando alle testimonianze, sarebbe l’unica informazione ricevuta. Il convoglio transalpino non è più ripartito, tanto che il personale a bordo ha aperto una porta per far circolare l’aria; sono state distribuite anche alcune bottigliette d’acqua a bambini ed anziani ma, sottolinea il testimone, in numero esiguo. Per i 600 passeggeri non è finita qui: dopo due ore di attesa infatti l’intero treno è rimasto al buio, segnale del fatto che il guasto potrebbe essere riconducibile ad un problema alla rete elettrica aerea. In molti, non avendo ricevuto da bere, sono andati ad acquistarla al bar; intorno alla mezzanotte sul treno sono arrivati i vigili del fuoco che hanno portato acqua per tutti, ma i passeggeri hanno dovuto attendere sino all’una e mezza della notte prima che un rimorchio intervenisse per trainare il treno. “Ci ha lasciati alla stazione di Saint Jean de Maurienne circa venti minuti dopo” ha confermato Danilo.
L’arrivo sette ore dopo l’orario previsto
Altri problemi anche in stazione, però: “A chi ha chiesto di andare in bagno hanno indicato una radura, anche a donne e anziani. Per terra erano ammassate delle scatole con dei beni di conforto, senza che nemmeno fossero segnalato. Poi, ci hanno fatto salire in fretta e furia su dei bus per le nostre destinazioni”. I bus hanno raggiunto Porta Garibaldi intorno alle 5 del martedì mattina, ovvero sette ore dopo l’orario di arrivo previsto.