Morto Francesco “Poppy’s” Cerroni: Addio a una figura cardine della musica italiana

Il mondo della musica indie italiana ha perso una delle sue figure più influenti e amate. Nella notte tra sabato e domenica, si è spento Francesco Cerroni, noto a tutti come “Poppy’s”. Stage manager, tour manager e anima creativa dietro alcuni dei più importanti eventi e palchi della scena musicale italiana, Cerroni ha lasciato un segno indelebile nella comunità musicale del Paese.

Anche se romano d’origine, Francesco era ben conosciuto e apprezzato nel circuito musicale di Milano, una città che ha frequentato per lavoro e passione, collaborando con artisti, band e organizzatori. Il suo nome è sinonimo di professionalità, creatività e, soprattutto, amore incondizionato per la musica e per le persone che la rendono viva.

Una carriera dedicata alla musica

Francesco Cerroni ha iniziato la sua carriera come musicista, suonando il basso per i Poppy’s Portrait e successivamente per i Fleurs du Mal, con cui ha registrato due album e affrontato lunghi tour in Italia e all’estero. Questi anni di vita on the road gli hanno dato un’esperienza diretta delle difficoltà e delle gioie del mondo musicale, plasmando il suo approccio pratico e umano.

Negli anni successivi, ha spostato la sua attenzione dietro le quinte, diventando una delle figure più apprezzate nell’organizzazione di eventi live. È stato stage manager di festival iconici come Ypsigrock, Siren Festival, VIVA Festival, e ha collaborato come tour manager con artisti italiani del calibro di Coez, Riccardo Sinigallia, Cosmo, Franco126, oltre a band internazionali come Tame Impala, Mogwai, Mumford & Sons e The xx.

Ma il suo amore più grande era il palco del Monk di Roma, locale che ha contribuito a fondare insieme al team di Ausgang Produzioni. Francesco non si limitava a gestire la logistica: trasformava ogni evento in un’esperienza unica, mettendo il cuore in ogni dettaglio, dal suono alle luci, fino alla cura degli artisti.

Un innovatore dietro le quinte

Chi ha lavorato con Francesco lo descrive come una “fabbrica instancabile di idee geniali”. Non c’era problema che non riuscisse a risolvere, ostacolo che non potesse superare. Era conosciuto per il suo approccio diretto, senza fronzoli, ma sempre guidato da una profonda empatia. “Sul palco del Monk non ci sono gruppi di serie A e serie B, tutti devono stare comodi e suonare alla grande,” diceva spesso.

Il suo lavoro non si limitava alla gestione tecnica degli eventi: Francesco era anche un mentore per le band emergenti, un amico per i colleghi e un punto di riferimento per chiunque entrasse a contatto con lui. Era il primo a incoraggiare i giovani artisti e a creare un ambiente in cui tutti potessero esprimersi al meglio.

Il legame con Milano

Nonostante fosse romano, Francesco Cerroni ha avuto un forte legame con la scena musicale milanese. Milano, con i suoi locali, i festival e la vivace comunità di artisti, era una delle città che frequentava più spesso per lavoro. Molti degli eventi organizzati nella capitale lombarda portano la sua firma, e la sua presenza era garanzia di qualità e attenzione ai dettagli.

A Milano, Cerroni era conosciuto non solo per le sue competenze tecniche, ma anche per la sua capacità di costruire relazioni autentiche. La comunità musicale milanese, oggi, si stringe attorno alla sua famiglia e ai suoi amici, rendendo omaggio a un uomo che ha contribuito a rendere grande la scena musicale della città.

Un’eredità che vive nei ricordi

La scomparsa di Francesco Cerroni ha lasciato un vuoto enorme, ma anche un’eredità che continuerà a vivere nei cuori di chi lo ha conosciuto e nei palchi che ha contribuito a costruire. “Eri la dimostrazione che si poteva essere dannatamente bravi e simpatici insieme,” scrive un collega. Questo equilibrio tra talento e umanità era uno dei suoi tratti distintivi.

Molti lo ricordano per la sua risata contagiosa, i suoi discorsi affilati e la sua capacità di affrontare ogni situazione con calma e determinazione. “In ciascuno di noi brilla il proprio personale ricordo di Poppy’s,” ha scritto un amico. Questo è forse il dono più grande che Francesco ha lasciato: la capacità di ispirare chiunque abbia avuto la fortuna di incontrarlo.

Un’icona della musica indipendente

Francesco Cerroni non era solo un professionista straordinario; era un pilastro della musica indie italiana. La sua passione per la musica e per le persone che la vivono era evidente in ogni aspetto del suo lavoro. Dai piccoli locali ai grandi festival, il suo contributo è stato fondamentale per costruire una scena musicale inclusiva, vibrante e autentica.

La sua morte rappresenta una perdita enorme per la musica italiana, ma il suo spirito continuerà a vivere nelle note, nei palchi e nei cuori di chi lo ha conosciuto. Francesco Cerroni non è solo un nome da ricordare: è un esempio da seguire per chiunque voglia fare della musica la propria vita.

Un ultimo saluto

MilanoLife.it si unisce al cordoglio per la scomparsa di Francesco Cerroni, ricordandolo come una figura unica e fondamentale per la musica indipendente italiana. Anche se non era milanese, Francesco ha lasciato un’impronta profonda nella nostra città, che oggi lo saluta con affetto e gratitudine.

Ciao, Poppy’s. La tua musica, la tua passione e il tuo sorriso continueranno a vivere in ogni nota, in ogni palco, in ogni ricordo.

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