Figli dei lavoratori essenziali restano in Dad: la decisione

Figli dei lavoratori essenziali, i key workers, restano in Dad. È arrivata come una doccia fredda nella serata di domenica la decisione. La possibilità era nata venerdì ed è durata soltanto un weekend. Troppe problematiche di organizzazione e coordinazione dei vari istituti e così arriva la decisione. Dopo che il Presidente della regione Attilio Fontana ha chiuso tutte le scuole di ordine e grado, a parte i nidi, da venerdì 5 fino a domenica 14 marzo, si ritorna in Dad, didattica a distanza.

Figli dei lavoratori essenziali restano in Dad: la decisione

Sarà “garantita anche la frequenza scolastica in presenza degli alunni e studenti figli di personale sanitario o di altre categorie di lavoratori, le cui prestazioni siano ritenute indispensabili per la garanzia dei bisogni essenziali della popolazione” avevano fatto sapere in una nota dal Ministero dell’Istruzione giovedì 4 marzo.

Dalla giornata di venerdì era così iniziata l’organizzazione dei lavoratori essenziali e degli istituti per far frequentare in presenza i figli di queste determinate categorie. La questione però era una bozza ed infatti è durata il tempo di un weekend.

“Sulla possibilità per i figli dei cosiddetti key workers, i lavoratori essenziali, di frequentare in presenza si rendono necessari ulteriori approfondimenti» avevano fatto sapere dal Ministero dell’Istruzione.

Ogni istituto aveva iniziato a creare le proprie linee giuda, non avendone a disposizione di chiare e univoche. Tutto questo però rischiava di creare disparità tra istituti e istituti.

La decisione definitiva da parte del Ministero dell’Istruzione ha raggiunto le scuole nella serata di domenica. I figli di queste categorie non potranno fare didattica in presenza nelle zone arancioni scuro, come in quelle rosse. Niente possibilità di appello. Resta confermata la decisione delle lezioni in presenza per i ragazzi con bisogni educativi speciali e con disabilità.

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