Cryptosmart, la prima start up in Italia con l’intento di creare un ecosistema dell’uso delle criptovalute nell’economia reale, è un innovativo exchange che lancia il primo metodo di pagamento peer-to-peer con Bitcoin, Ethereum, Polkadot, Cardano e tante altre ancora.
L’azienda è nata nel 2021, in piena pandemia, per offrire un’alternativa tutta italiana, facile, indipendente e soprattutto a basso costo per la liquidità.
Trasparenza e professionalità sono le caratteristiche fondamentali di questa società di diritto italiano con sede legale in Umbria, precisamente a Perugia. I fondatori di questa società made in Italy sono imprenditori di talento con una lunga carriera di successi alle spalle, che con molto coraggio hanno deciso di affrontare l’ennesima sfida e accogliere la domanda di asset alternativi in una realtà dove il denaro non rende più nulla.
L’idea è nata durante la pandemia perché i fondatori si sono resi conto che in Italia mancava una piattaforma che risponda alle esigenze anche del cliente comune. Le crisi fanno paura, ma da sempre sono una grande opportunità e accelerano il progresso e le trasformazioni.
Sempre aggiornati ed attenti ai cambiamenti continui nel mondo della blockchain abbiamo chiesto alcuni pareri ad uno dei co-founder di Cryptosmart in merito alla fusione “Merge” di Ethereum e le conseguenze future al riguardo, vista la preoccupazione dello stesso fondatore Vitalik Buterin in merito a tale passaggio.
Ultimamente Ethereum è al centro dell’attenzione nel mondo per la novità del Merge, che consiste nel passaggio definitivo dal Proof of work al Proof of stake, previsto ad agosto di quest’anno.
Dottor Alessandro Frizzoni, in qualità di co- founder di Cryptosmart ma anche in qualità di esperto della tecnologia Blockchain ci può spiegare tecnicamente cosa significa il Merge di Ethereum?
“Merge è un’operazione che è stata posticipata in più occasioni. Tale operazione in lingua italiana significa “fusione” ed è il passaggio che permetterà alla blockchain da PoW (proof of work) a PoS( proof of stake). Se prima con la proof of work avevamo il concetto di “mining”, dopo il passaggio definitivo questo concetto verrà eliminato a favore del concetto di “staking”.
In questo momento Ethereum ha due piattaforme una basata sul primo protocollo e l’altra sul secondo protocollo. Queste due piattaforme saranno unite e quella con il PoS, la Bacon Chain, diventerà la principale mentre l’altra diventerà una sidechain. Per fare in modo che questo accada Ethereum ha progettato la “difficulty bomb”, che è un software il cui compito sarà quello di impedire o rendere difficile il “mining” e spingere i validatori ad abbracciare il sistema dello “staking” sulla Bacon Chain.
Che succederà ai miners dopo il Merge?
“Dopo il Merge sicuramente i miners, persone che gestiscono costosissimi computer e che lavorano alla soluzione di problemi di calcolo, oltretutto ad un alto consumo energetico, hanno solo due possibilità: lo staking oppure passare al mining di una crypto diversa dal Ether. “
Perchè secondo lei Vitalik Buterin, fondatore di Ethereum recentemente ha dichiarato apertamente la sua preoccupazione per il passaggio deffinitivo al proof of stake?
“Qualsiasi cambiamento in generale a volte desta preoccupazione. Nel caso specifico del Merge si tratta di rischio centralizzazione. Tecnicamente uno dei problemi da considerare in questa fase di passaggio al nuovo algoritmo di consenso
Attualmente con proof of work convalida più blocchi chi ha più hashrate, a prescindere da quanti ETH abbia in suo possesso.
Chi invece detiene più Ether e li mette in staking può convalidare più blocchi.
Come ha detto Buterin stesso, Lido Finance ha un terzo degli Ether in staking sulla Beacon Chain, meno del necessario nel prendere il controllo, il peggio che può succedere sarebbe l’interruzione sulla finalità al massimo per un giorno circa.
Ha inoltre ribadito il concetto di alto livello di decentramento al quale sta puntando la comunità di Ethereum.
Sicuramente qualche problemino in più dopo il totale Merge uscirà fuori, ma nulla di grave.
Dopo il Merge di Ethereum sicuramente ci sarà un afflusso di miners verso altre piattaforme proof of work, il che comporterà dei cambiamenti importanti.
La fusione ha già degli effetti su Ethereum, il calo del token anche ha reso meno redditizio il mining e quindi tanti miners hanno disconnesso i loro impianti.