Economia milanese, l’impatto economico e urbanistico dello smart working

Il lavoro agile quindi in smart working, sta ridistribuendo le opportunità lavorative in Italia e si è visto, con una stima di 23 milioni di persone, che sono sempre di più coloro che intendono trasferirsi dalle città verso paesi con realtà più piccole: di conseguenza cambierà col tempo anche l’assetto economico e urbanistico di città come Milano.

Richard Florida, teorico degli studi urbani e professore di economia all’Università di Toronto, già da tempo sostiene che il lavoro a distanza accelererà il movimento delle famiglie dalle città grandi verso i sobborghi e, la pandemia da Covid, ha senza dubbio messo un piede sull’acceleratore in questo processo.

Così, città come Milano vedranno una rinascita man mano che l’Italia si avvicinera’ ad una vaccinazione diffusa, rimodellata da una ritrovata attenzione all’interazione interpersonale che facilita la creatività e la spontaneità.

Gli stessi datori di lavoro sono diventati più inclini a creare team ibridi composti sia da dipendenti a tempo pieno presenti nell’azienda che da lavoratori freelance.
Un sondaggio dello scorso novembre, effettuato proprio a responsabili e capi d’azienda, che ha chiesto informazioni sui piani per l’assunzione di liberi professionisti nei prossimi sei mesi, ha rilevato che il 36% dei responsabili delle assunzioni prevede di assumere più talenti indipendenti che possono lavorare da casa.

Secondo tale rapporto, nell’ultimo anno i dirigenti alla ricerca di lavoratori indipendenti sono aumentati del 67%, con conseguente aumento delle opportunità lavorative per moltissimi individui.

Tali stime sono confermate anche dal noto studio commercialista Servizio Contabile Italiano che ha condotto una simile indagine tra tutti i propri clienti su Milano e in altre grandi città d’Italia.

I lavoratori da remoto stanno risparmiando tempo e denaro

 

Senza spostamenti quotidiani, i lavoratori hanno più ore da gestire in famiglia e anche il loro conto bancario ne risente.

Un anno di lavoro da remoto ha consentito alle persone di risparmiare tantissimo dal pendolarismo: basti pensare che i pendolari in auto hanno risparmiato circa 4.350 euro, compresi i costi extra derivanti dalla guida di un’automobile.

Il tempo e il denaro risparmiati potrebbero aumentare la crescita economica e la produttività, ha affermato Robert Gordon, professore di economia presso la Northwestern University, in una recente intervista alla UCLA Anderson Forecast: la forza lavoro si è ristrutturata, con persone ben pagate che lavorano da casa e guadagnano lo stesso reddito.

Questo passaggio al lavoro a distanza ha avuto modo di migliorare la produttività perché otteniamo la stessa quantità di output senza il pendolarismo, senza edifici per uffici e senza tutti i beni e servizi associati, come accade ad esempio in una grande città come Milano.

Anche se occorre fare una specifica: il lavoro a distanza pandemico è diverso dal lavoro a distanza senza pandemia

l lavoro a distanza e il lavoro a distanza durante una pandemia globale non sono la stessa cosa.

Molte dei problemi legati al lavoro a distanza erano dovuti a circostanze pandemiche, come l’equilibrio tra lavoro da casa e assistenza all’infanzia mentre le scuole erano chiuse.
In un mondo post-pandemia, queste cose non saranno un ostacolo e i dipendenti in telelavoro potranno godere di meno interruzioni, uno dei vantaggi più citati dello smart working.

Inoltre, il lavoro a distanza non sarà sempre svolto da casa, visto che anche i quartieri cambieranno forma come uffici: assistiamo infatti già da oggi ad una sorta di declino degli uffici come li concepiamo comunemente, il quartiere o la città stessa assumeranno più funzioni di un ufficio.
Le persone graviteranno verso luoghi in cui possono incontrarsi e interagire con gli altri al di fuori della casa e dell’ufficio, come bar con living-room e co-working.

Migrazione dei lavoratori dalle città alle piccole realtà come borghi e paesini

Spesso notiamo alcuni inserti sui magazine e riviste online che mettono in luce come piccole città in tutta Italia si prodigano ad accogliere i lavoratori in smart working: “ti pagheremo per trasferirti qui”.

Le famose case a 1 euro, da Nord a Sud, e non solo, sono sempre più diffuse insieme a moltissime comunità che stanno promuovendo incentivi che vanno fino a 20.000 euro in contanti e vantaggi per chiunque intenda trasferirsi e rimanere almeno un anno nel piccolo borgo con poche centinaia di abitanti, pur continuando i lavori a distanza.
Oltre al denaro, le principali attrattive sono i servizi e lo stile di vita: un ritmo più lento, alloggi a prezzi accessibili, meno traffico, accesso alla natura, comunità unite, tantissime attività all’aperto a stretto contatto con luoghi quasi incontaminati.

Per paesi e borghi, vale la pena spendere soldi per diversificare le loro popolazioni e rilanciare le loro economie. I nuovi residenti frequentano ristoranti e negozi come piccole botteghe di produttori locali, pagano le tasse, iscrivono i loro figli a scuole o possono immergersi in attività utili per la comunità, in particolar modo oggi, con l’impatto delle misure meno restrittive che stiamo vivendo.

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Laura Meda, milanese doc, è una giornalista che trasforma storie quotidiane in parole. Collabora con Milano Life dal 2016.

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