Oltre 6 mila profughi siriani, in fuga dalla guerra, sono arrivati a Milano nei mesi tra ottobre e dicembre 2015. Sono solo di passaggio, perché tutti esprimono l’intenzione di voler raggiungere i paesi del Nord Europa, ma nell’attesa hanno bisogno di tutto dal mangiare ai vestiti. Il capoluogo lombardo ha saputo agire predisponendo in tutta la città dei punti di raccolta dove portare vestiti per profughi. I beni maggiormente richiesti sono prodotti per l’igiene, abbigliamento (intimo, vestiti, scarpe), pannolini.
Quali sono i centri di raccolta dove portare i vestiti per profughi a Milano?
Nell’immediatezza dell’emergenza, la Stazione Centrale è stata improvvisata come punto di raduno dei migranti il tempo necessario per smistarli nei centri di accoglienza. Tra i primi centri ad impegnarsi nell’accoglienza e nella raccolta dei beni di prima necessità è stata la Casa della Carità in via F. Brambilla, 10. Nell’auditorium è stato allestito un dormitorio dove gli operatori volontari e interpreti mettono le loro capacità a servizio degli “ospiti” rendendo più tollerabile la loro temporanea permanenza. Oltre che l’accoglienza, la Casa della Carità è centro di raccolta soprattutto di vestiti e biancheria intima per donne – ospitate con i relativi bambini – che necessitano di abiti e magliette di taglia media. Tutto quanto risulta in esubero sarà, comunque, utilizzato dalla fondazione a favore dei bisognosi che già usufruiscono del servizio delle docce e del guardaroba.
Milano è stata teatro di una due giorni di varie attività di solidarietà in favore dei migranti (19 e 20 ottobre); tra le iniziative anche la raccolta di vestiti per profughi e senzatetto. Per l’occasione sono stati predisposti 6 punti di raccolta dove portare i vestiti che continuano ad essere aperti per chiunque volesse contribuire.
I punti di raccolta sono aperti dalle 10 alle 18.00 ai quali portare vestiti, coperte, scarpe, sacchi a pelo, prodotti per l’igiene, biancheria, ma anche cibo. Le strutture sono:
– Hub Stazione Centrale, in via Tonale angolo via Sammartini (sottopasso Mortirolo);
– Casa Jannacci in viale Ortles 69;
– Fondazione Arca in Via Aldini 74 presso il quale si possono portare solo vestiti casual e abbigliamento sportivo soprattutto da uomo, a partire dall’età di 14 anni in su (jeans, felpe magliette, tute, pigiami, intimo e giacche, scarpe da ginnastica);
– City Angels in Via Pollini 4 (richiede in particolare vestiario e scarpe per uomo di taglia medium e small, nonché coperte, asciugamani, shampoo, spazzolini, pettini, rasoi, schiuma da barba (monoporzione);
– Ex-Cie di via Corelli 28;
– Casa Suraya (Caritas Amborsiana) in via Padre Salerio 51: Il centro – che prende il nome da una bambina siriana nata nel centro, pochi mesi prima della grande emergenza – non accetta solo vestiti, ma beni di prima necessità come latte in polvere e omogeneizzati di frutta e verdura, biancheria intima, succhi di frutta e merendine, scarpe e ciabatte per donne uomini e bambini, creme idratanti, materiale per igiene personale, detergenti e creme per bambini, zaini e zainetti.
È sempre possibile portare quanto richiesto e i beni di prima necessità anche al di fuori delle giornate promosse di raccolta, semplicemente contattando l’organizzazione che gestisce la raccolta.