Ci sono ancora alcuni dettagli da definire’, ma ‘venerdì prossimo’ la Giunta regionale lombarda dovrebbe approvare la delibera per avviare la fecondazione assistita eterologa.
Saranno 60 i centri abilitati.
In Lombardia sono almeno seimila le coppie con problemi di infertilità che attendono con ansia di poter accedere ai centri pubblici o privati convenzionati per tentare di realizzare il loro sogno e avere un figlio
“E’ un problema – ha sottolineato il presidente Maroni – che affronteremo nei prossimi giorni, perchè voglio un’intesa complessiva delle Regioni, per evitare disparità di trattamento, per cui l’idea è di portare venerdì prossimo in Giunta una delibera, che consentirà anche in Lombardia la fecondazione eterologa.
Ecco i punti fondamentali del documento approvato dalla Conferenza delle Regioni:
– La fecondazione eterologa sarà inserita nei Lea, i livelli essenziali di assistenza, quindi erogata dai centri pubblici gratuitamente o con il pagamento del ticket.
– C’è un limite massimo di 10 nati per donatore e se la coppia che ricorre all’eterologa ha già avuto figli con la stessa pratica potrà richiederla ma con lo stesso donatore.
– Non tutti potranno essere donatori. Il limite per le donne è tra i 20 e 35 anni mentre per gli uomini tra i 18 e i 40. Per la donna ricevente è previsto un limite di età massimo di 43 anni, quando ancora è in età fertile.
– Creazione di un registro regionale dei donatori che resteranno anonimi e che si impegneranno a donare in una sola regione almeno fino a quando non verrà attuato un registro nazionale.
– Il bimbo nato dovrà avere lo stesso fenotipo della coppia ricevente, stesso colore dei capelli e della pelle e compatibilità del gruppo sanguigno.
– Se i genitori biologici vorranno rivelare la loro identità, una volta compiuti 25 anni il ragazzo potrà conoscerli.