Mancano davvero pochi giorni per la visita di Papa Francesco a Milano. Il viaggio di Papa Francesco del prossimo 25 marzo a Milano vede nel programma alcuni luoghi simbolo della città, dal carcere di San Vittore all’immancabile Duomo fino alla messa finale allo stadio San Siro.
La visita comincerà da una delle aree più controverse della periferia meneghina, e cioè dalla cosiddette Case Bianche di via Salomone. La scelta di Bergoglio non è casuale: qui, in poco meno di 500 alloggi, vivono circa mille persone, tra cui almeno duecento anziani soli, per non parlare dei problemi legati all’evasione scolastica dei più giovani.
Qui il Pontefice incontrerà ammalati, evasori ed extracomunitari. “Per molte delle persone che vivono qui la visita del Papa rappresenta la speranza che i problemi degli ultimi anni si risolveranno in breve tempo”, ha confidato Giorgio Sarto, responsabile dei servizi di prossimità della Caritas Forlanini.
“Ora bonificano la zona per questo evento – è invece il commento di un inquilino – ma appena sarà tutto finito torneranno ad esserci per strada le macchine rubate e topi morti nei sottoscala”. Insomma, una situazione di estremo disagio, con palazzi abbandonati a se stessi dalla proprietà, Aler, il che ha permesso che in questi anni si sviluppasse anche un racket diffuso degli alloggi popolari oltre all’incuria delle strutture.
“La filosofia del quartiere aperto avrebbe dovuto portare ad un sistema virtuoso di gestione – ha commentato Oscar Strano, presidente del Comitato Inquilini di via Salomone -. Invece ci ha portato ad un degrado pazzesco. Senza contare il grande vuoto generazionale che si sta creando in questa zona, dove sia giovani che anziani non hanno molte prospettive sul futuro”.
La visita di Papa Francesco rappresenta per tutti una luce di speranza. “Bergoglio ha scelto questo posto – ha continuato Strano – per iniziare il suo viaggio a Milano per far vedere a tutti cosa significa non riuscire a pianificare una politica abitativa seria. Ci auguriamo che questo incontro possa sensibilizzare le istituzioni a sedersi ad un tavolo con noi inquilini e a progettare una vera riqualificazione del quartiere”.
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