“Bottega Brera”: il nuovo e alternativo book shop della Pinacoteca di Brera

“Riportare Brera nel cuore di Milano”. Questo lo slogan enunciato dal direttore di Brera, James Bradburne, già qualche giorno dopo la sua elezione. Il progetto di rilancio del museo e delle aree circostanti, denominato “Grande Brera”, è stato fino ad ora solo chiacchierato. Tanti i cavilli burocratici per ottenere concessioni e permessi. Ma intanto, il 30 novembre, è stato aperta “Bottega Brera”. Il nuovo spazio dedicato agli acquisti della Pinacoteca.

La Bottega Brera

Il 30 novembre grande entusiasmo per la cerimonia di inaugurazione del nuovo book shop delle Pinacoteca di Brera. “Bottega Brera”, così si legge sull’insegna, non è stato pensato come un classico book shop da museo. Lo scopo del neo direttore James Bradburne è quello di far diventare Brera un vero e proprio brand. L’idea, che non aveva entusiasmato troppo la frangia conservatrice che ruota attorno alla Pinacoteca, si inserisce perfettamente nel progetto di riqualificazione, di promozione e rilancio dei grandi musei internazionali. Un atto di modernità, una spinta verso la novità è quello che serve per rilanciare una realtà come quella della Pinacoteca di Brera.

Brera

Uno show room di prodotti unici

Così all’interno della Bottega non si acquisteranno i soliti gadget da museo ma sarà presente una vasta gamma di prodotti di design e artigianato. Grande spazio verrà dato a importanti marchi, ad esempio Trussardi, fornitore delle nuove divise del personale, ma anche agli studenti all’Accademia. A loro sono state riservate alcune vetrine dove esporre i loro prodotti, dai gioielli alla moda. Anche le ristampe dei libri dell’infanzia di Bruno Munari. In omaggiare al fatto che proprio a Brera creò il suo primo laboratorio didattico. I profumi creati da Culti. Ottenuti dalle rose coltivate nell’Orto Botanico di Brera. Alla bottega si accede direttamente dal cortile interno. Questo perché il suo scopo è quello di diventare un luogo dove andare ad acquistare cose speciali, uniche, da vedere non solo come tappa finale della visita al museo ma come vero show room con prodotti di alto livello rappresentativi della Pinacoteca ma non solo.

Il progetto per una “Grande Brera”

La Bottega Brera è solo il primo step verso la realizzazione del grande progetto esposto da James Bradburne. La parte più importante del progetto di riqualificazione del museo è l’apertura di Brera Modern. Ossia l’apertura di una parte interamente dedicata alle collezioni d’arte moderna di Brera. Il Brera Modern, progetto per altro risalente agli anni ‘70, durante la direzione di Franco Russoli, incontra però numerosi rallentamenti. Innanzitutto ancora si aspetta la cessione di Palazzo Citterio, sede scelta per ospitare il nuovo polo espositivo. Ancora qualche perplessità da parte della sovrintendenza che ha comunicato che non cederà lo spazio fino alla fine dell’anno. I lavori di restauro sono in corso ma il direttore ancora non ha potuto dire la sua. Qualche incertezza anche sul ponte di cristallo che dovrebbe unire i due musei. Sempre secondo una concezione di ammodernamento, il ponte contrasterà volutamente lo stile classico della Pinacoteca e del Palazzo con uno stile moderno e avveniristico. Dalla Pinacoteca si solleverà per ben nove metri sopra l’Orto Botanico, fino a raggiungere Palazzo Citterio. L’idea  è piaciuta fin da subito ma ancora non si conosce il verdetto finale.

Brera

Il prossimo step

Al posto del vecchio book shop sorgerà la nuova caffetteria/bar ma per questa si dovrà attendere giugno dell’anno prossimo. L’apertura del nuovo punto di ristoro dovrebbe essere il prossimo passo verso la realizzazione del progetto completo.

Insomma, anche se il progetto va un po’ a rilento e ancora nulla di concreto si sa sulle tempistiche di cessione di Palazzo Citterio e sul famigerato ponte di cristallo, il direttore Bradburne è ammirabilmente determinato a portare avanti il progetto della Grande Brera. E noi speriamo che riesca a portarlo a compimento il prima possibile.

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Scrivo di eventi su Milano, bevo caffè freddi e pratico il multitasking estremo tra figli vivaci e idee in fermento.

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