Gli spostamenti quotidiani in bicicletta possono semplificare moltissimo la vita dei cittadini perché più flessibili, permettono di intraprendere percorsi personalizzati e possono essere complementari agli spostamenti degli altri mezzi di trasporto. Il servizio di bike sharing ha iniziato a diffondersi qualche anno fa per venire incontro alle nuove esigenze dei cittadini. Ultimamente però sembra aver conosciuto un vero e proprio boom con la comparsa di nuove sturtup di grande successo nel settore.
BikeMi
BikeMi è stato il primo servizio di biciclette in condivisione (bike sharing) del Comune di Milano, un’integrazione del sistema di trasporto pubblico che si aggiunge a metropolitane, autobus e tram nato nel 2008. Il servizio è disponibile 365 giorni all’anno dalle 7.00 alle 24.00, conta ad oggi 280 stazioni attive con circa 4.650 biciclette a disposizione (di cui 1.000 a pedalata assistita). Per poterlo utilizzare è necessario essere in possesso di un abbonamento (giornaliero a 4,50€, settimanale a 9€ o annuale a 36€) con rispettivi codice utente e password per poter prelevare le biciclette dalle stazioni. Per saperne di più visita l’apposita sezione dedicata a BikeMi sul sito del Comune di Mmilano.
Free Floating
Il monopolio di BikeMi però negli ultimi mesi è stato messo in discussione da due nuovi servizi di bike sharing in free floating: Ofo e Mobike. La differenza sostanziale con il “vecchio” BikeMi è sostanzialmente una: il concetto di free floating ha cancellato definitivamente le stazioni fisse delle biciclette. I mezzi si sbloccano tramite un’apposita App dedicata e si possono lasciare in qualunque punto della città.
Ofo e Mobike
Ofo e Mobike, i due nuovi attori sulla scena del bike sharing, sono le due startup di maggior successo nel settore. Entrambe fondate a Pechino, rispettivamente nel 2014 e nel 2015, sono state valutate oltre un miliardo di dollari e si stanno espandendo rapidamente in tutto il mondo. Per quanto riguarda Milano, si sono spartite un bando emesso lo scorso giugno dal Comune che prevede, per una fase di sperimentazione di tre anni, una quota massima di 12 mila bici: 8 mila saranno di Mobike, 4 mila di Ofo.
Inciviltà

Purtroppo però, come spesso capita, non sono mancati episodi di inciviltà. Le biciclette del bike sharing vengono spesso vandalizzate e, proprio con l’arrivo del free floating, abbandonate nei posti più assurdi ed impensabili: alcune sono state ritrovate nel Naviglio e addirittura appese in cima agli alberi. Nei casi più estremi sono state addirittura fatte sparire.
(Fonte foto: Repubblica)
2 commenti su “Bike Sharing a Milano: atti vandalici contro le biciclette in condivisione”