Bernardino Luini a Palazzo Reale

Bernardino Luini a Palazzo Reale

” Chi dice Luini dice Lombardia ” secondo un “vecchio adagio”… A lui, Bernardino Luini, uno dei più celebri pittori di arte sacra dei primi decenni del 1500, chiaramente lombardo e milanese, come si definiva, è dedicata una ampia mostra nei saloni di Palazzo Reale, aperta al pubblico fino al 13 luglio ’14. Egli riprese i sentimenti di Leonardo,  aspetto di cui gli sarà molto grato in futuro il cardinal Federico Borromeo, e anticipò il gusto dell’età Romantica Europea, tanto che lo celebrarono scittori come Stendhal e Ruskin. Le opere dell’esposizione provengono soprattutto da raccolte milanesi e da alcuni prestiti europei e americani.

Attraverso autentici capolavori viene così raccontato l’iter dell’artista dalla”gioventù vagabonda ” alla maturità. Pure dopo la sua morte ne proseguirono lo stile i figli, personalizzandolo, come il più giovane, Aurelio, che provocò un interessante raffronto con la pittura veneziana e con le rigide regole del cardinal S. Carlo Borromeo, il più vecchio cugino di Federico. Anche se prese inizialmente dal Foppa e dal Bergognone, si riconoscono subito le sue Madonne con Bambino dalla profonda dolcezza. La sua famiglia  era di un paesino tra i monti, del Ducato di Milano, vicino a Luino, sulle rive del Lago Maggiore: spesso gli artisti prendevano nome dalla loro località di origine.

Un notevole influsso ebbe sul suo stile la presenza di Leonardo a Milano dal 1482 al 1499, che modificò il rapporto tra la Vergine e il Figlio, rispetto all’iconografia più antica, rendendolo più immediato e diretto. In una tela, ad esempio, la dolcezza nell’atto di preghiera di Maria si riflette in quella del Piccolo dormiente. Dopo la morte del padre, egli vagabondò nel Veneto, a cui dovette la sua prima formazione.In questo periodo Maria risalta sempre al centro dei quadri, con dei santi ai lati: in particolare si distingue in una Madonna che allatta e un Compianto del Cristo morto: le figure sono ancora molto fisse negli sguardi mentre talvolta l’abbigliamento rivela la raffinatezza rinascimentale. Un profondo spirito d’amore e di fede si legge in un S.Sebastiano Martire, notevolmente puro nello sguardo e nelle linee. Tra i vari pittori che incontra a Milano, Luini privilegia soprattutto il Bramantino,, di cui si nota una Scra Famiglia, dove il Bambino alza le braccia con un gesto incredibilmente spontaneo, che pare profetico…Tra i santi si distingue la mistica e dolcissima S.Barbara nello sguardo e nell’atteggiamento, accanto a S.Caterina d’Alessandria.
Lo stile di Luini si stabilizza nell’affresco della Madonna della Abbazia di Chiaravalle. Contemporaneamente egli stava realizzando la decorazione della villa di Gerolamo Rabia, detta la Pelucca, nella campagna tra Monza e Milano. i cui affreschi si distribuiscono  in cinque ambienti, mentre le epigrafi dell’antichità provengono anche dalla casa milanese dei Rabia di via S.Sepolcro. Le opere furono scoperte solo nell’800, quando la villa divenne residenza di Eugenio di Beauharnais, figliastro di Napoleone. Nel salone si trova una vasta illustrazione della storia dell’Esodo e, sulla fronte del camino, la Fucina di Vulcano. Delicate e luminose nelle fattezze e nelle bionde capigliature sono le “Ragazze del bagno”, di cuin non si conosce l’origine letteraria, mentre in un’altro affresco  bellezza e spiritualità si fondono nell’immagine di S.Caterina trasportata dagli angeli. Sotto la Fucina , dove due simboli ricordano il matrimonio di Ippolita Pagnani e suo marito Gerolamo, si trova la significativa scritta: “Il fuoco quanto più segretamente brucia, tanto più violento divampa…”

Nel suo itinerario artistico egli si legò anche a Zenale e Bernardino Ferrari. Quando poi si sposò, pur rimanendo legato all’attività di fruttivendolo della famiglia, continuò a dipingere soprattutto per famiglie private, distinguendosi sempre per la dolcezza delle sue Madonne: In questo periodo si trova anche una bellissima Susanna…Affrescò  la chiesa di S.Marta, ma non tutte le opere sono state conservate. Secondo l’uso dell’epoca anch’egli non mancò di dipingere ritratti: ne fanno testo l’originalissimo “Gentiluomo “vestito in nero, e quello di una nobildonna,”Ritratto di signora”….Era l’epoca, infatti, della “ritrattistica”, come rivela anche la bella fanciulla in vesti di S.Caterina di un altro artista. Dopo il 1520 divenne il pittore più importante di Milano, dove si impegnò anche per alcuni affreschi nella bellissima chiesa di S.Maurizio. Qui, particolarmente caro a Federico Borromeo sarà un piccolo” Gesù con l’agnello”….Nella magnifica sala azzurra , dove si trovano due statue ,  in una tela del Luini, un paesaggio  lunminoso con due borghi fortificati che si affacciano sull’azzurro di un lago fa da sfondo ad una singolare fiura di donna nuda.

Quando Luini morì, nel 1532, i figli ancora piccoli non potevano assumere la guida della bottega. In seguito tuttavia, il più giovane, Aurelio, riuscì a staccarsi dalla tradizione familiare, come rivela una sua “Crocifissione” in S.Maria delle Grazie. Egli andò a trovare anche Tiziano a Venezia e debuttò col fratello Giovanni Pietro a Milano in S.Maurizio. Infine lavorò anche con i Campi.

Naturalissimo pare l’atteggiamento del corpo di Cristo nel suo “Compianto” , mentre emana luce l’imponente tela della Madonna con Bambino tra i santi…

Grazia Paganuzzi

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