Avrà la forma di un’enorme arca galleggiante e sarà il nuovo quartier generale del Gruppo Cap, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano. Aperta ai cittadini e ad altissima efficienza energetica, sorgerà in Via Rimini circondato da ampi spazi aperti restituiti alla città e ai cittadini.
Il nuovo progetto
Attualmente il Gruppo Cap ha due diverse sedi, una ad Assago in Via del Mulino e una proprio in Via Rimini dove sorgerà il nuovo head quarter. Il progetto costerà all’incirca ben 16 miliardi di euro e prevede diversi step prima dell’effettiva conclusione e apertura della nuova imponente sede. Entro la fine del 2017 è prevista la fine della fase di progettazione e il conseguente lancio del bando di gara. Entro l’estate del prossimo anno dovrebbero partire i primi cantieri e dopo 2 anni di lavoro nel 2020 è previsto il collaudo.
Solidità e sicurezza
Ovviamente presente alla presentazione del progetto a Palazzo Marino anche Alessandro Russo, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Cap: “l’elemento simbolico dell’arca è particolarmente evidente nel progetto della nostra futura sede, capace di evocare solidità e sicurezza, valori che rappresentano l’azienda. Portiamo ogni anno ai cittadini circa 220 milioni di metri cubi di acqua, puntando su ricerca e innovazione del settore idrico. Volevamo una sede che raccontasse il nostro impegno quotidiano. Un ambiente di lavoro flessibile e sostenibile, ma al tempo stesso luogo di condivisione e aggregazione con la comunità dei residenti”.
Natura pubblica e collettività
La firma sul progetto, scelto tra altri 30 progetti internazionali, è dell’architetto Claudio Lucchin. L’obiettivo dichiarato è quello di valorizzare la natura pubblica e di servizio dell’azienda a favore della collettività. Una vera e propria arca fluttuante sull’acqua, un edificio senza delimitazioni che si affaccia su una piazza, nuovo luogo pubblico. Ecco le parole dell’architetto, intervenuto anch’egli alla presentazione a Palazzo Marino: “la nuova sede di una società così particolare non può essere solo un buon edificio direzionale dall’elevata performance energetica, ma deve necessariamente alludere al valore sociale di questa attività. L’acqua è alla base della nostra idea progettuale, non solo perché l’edificio si rispecchia in una piazza d’acqua, ma perché sembra galleggiarvi sopra, sottolineando la caratteristica di questo elemento e, al contempo, dichiarando la complessità di gestione di questa importante risorsa”.
La struttura
La nuova arca avrà una struttura a dir poco imponente. 11.250 metri quadrati di superficie suddivisa in ambienti molto diversi tra loro, il tutto su un totale di 6 piani. Lo spazio potrà ospitare fino a 400 dipendenti e comprenderà un open space, uffici, laboratori, una caffetteria, un auditorium per 200 persone aperto anche a tutti i cittadini, un’esposizione museale e un asilo aperto non soltanto per i dipendenti dell’azienda.
Ottima efficienza energetica
Il tetto della struttura sarà rivestito da pannelli fotovoltaici e sarà caratterizzato “per una serie di accorgimenti che garantiscono il maggior risparmio possibile tanto che riceverà il certificato Gold Leed, tra i più alti riconoscimenti sul fronte della certificazione green”. Il riscaldamento e il raffreddamento sarà utilizzata l’acqua di prima falda con una termoregolazione ad aria controllata per la gestione delle temperature. Per quanto riguarda l’illuminazione il progettista vuole favorire la luce naturale: ecco quindi finestre a nastro distribuite in modo irregolare che richiamano la conformazione delle reti idriche. Perché anche l’occhio vuole la sua parte.