Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha definitivamente approvato il progetto per il rinnovamento dell’ortomercato di via Lombroso.
La necessità di un progetto di rinnovo
L’ortomercato è un’importante realtà economica della città. I mercanti da tempo lamentavano l’impossibilità a lavorare in un luogo ormai antiquato dal punto di vista tecnologico e logistico dove molto degli impianti non rispettavano le norme di sicurezza. L’ortomercato di via Lombroso è il primo centro distributivo del settore agroalimentare d’Italia, ma la sua organizzazione e gli edifici avevano bisogno di diverse migliorie per rendere al meglio dal punto di vista economico.
Il progetto di restyling dell’ortomercato
A settembre era stato presentato il progetto di rinnovo da parte della Sogemi, la società che si occupa della gestione dell’ortomercato di via Lombroso. Il sindaco Giuseppe Sala si era subito esposto con entusiasmo alla sua proposta dando una risposta affermativa alla realizzazione del progetto ma rimandando il verdetto finale al mese successivo. La risposta definitiva è arrivata qualche giorno fa. Il progetto prevede l’abbattimento dei quattro vecchi padiglioni e la costruzione di due nuovi padiglioni. I due nuovi edifici saranno tecnologicamente all’avanguardia e la fine dei lavori è prevista, salvo contattempi, per il 2020.
Il costo del progetto
Il problema nasceva sul fronte finanziario. Il progetto costerà infatti ben 90 milioni euro. Il comune di Milano ha raggiunto un accordo. Da parte sua verranno versati tra i 39 milioni e i 49 milioni euro mentre la restante parte, 45 milioni euro, dalla società Sogemi. La società ha infatti ottenuto il finanziamento da parte di diverse banche ed è pronta ad avviare i lavori. Se non ci saranno modifiche nelle tempistiche i lavori dovranno prendere il via la prossima primavera.
La perplessità dell’Associazione Ortofrutticola
L’Associazione Grossisti Ortofrutticola vedrà raddoppiare i costi dell’affitto. Da 75 euro per metro quadro a 130 euro a fronte di un miglioramento anche dal punto di vista dei servizi. Ancora si discute sulla gestione del nuovo mercato. L’associazione vorrebbe una gestione condivisa a metà tra pubblico e privato. Ma di questo ancora non si è discusso e per ora la questione è rimandata. Gli operatori sono un po’ scettici perché insoddisfatti dalla precedente gestione ma fiduciosi nel progetto di restyling.