A Milano lo street food a pedali in pieno centro

A Milano lo street food a pedali in pieno centro è finalmente operativo. Presentati martedì 25 luglio in via Beltrami, di fronte al Castello Sforzesco, nuovi vincitori del bando pubblicato dal Comune, che consente la vendita itinerante di cibo e bevande con accesso anche nella zona 1. “Potranno sostare al massimo due ore, così non ci sarà alcuna interferenza con gli esercenti“, assicura l’assessore comunale all’Attività Produttiva Cristina Tajani.  “Abbiamo reso permanente una sperimentazione che ha avuto successo durante Expo, cioè la possibilità – per un numero ridotto di mezzi ecologici a pedali o elettrici – di vendere street food in zona 1″, ha continuato a margine della presentazione l’assessore per il Lavoro e le Attività produttive.

I mezzi utilizzati per lo street food sono tutti ecologici, a pedali e con una capacità di spostamento davvero semplice e immediata. Lo street food a pedali di Milano abbraccia tutti i gusti dal dolce al salato con prodotti DOP e IGP. Sarà possibile intercettarli soprattutto nei luoghi della movida milanese e in concomitanza con i grandi eventi.

I 50 operatori a pedali propongono, oltre a prodotti DOP, IGP, STG e PAT, anche sapori cosmopoliti. Tra i riconfermati troviamo, ad esempio,“Mozzarella e Dintorni” che propone bruschette e quanto è tipico nel territorio salentino.“Pop Dog” reinterpreta il classico hot dog statunitense nelle varianti messicana e giapponese. “Sapori in movimento” suggerisce gnocco e tigelle accompagnate dai più conosciuti e apprezzati salumi emiliani.

Tra le novità presenti “PicoBrew”,un pub itinerante ideale per chi ama le birre artigianali realizzate con materie prime del territorio milanese.“Pestofino”che ripropone sapori e profumi del Tigullio, dalla pasta fresca alle salse per condire, da quella al basilico a quella alle noci. Infine i gelati della “Gelateria Gorini”, che porterà in centro città i più tipici gusti preparati con ingredienti DOP e IGP come i pistacchi di Bronte, i limoni di Sorrento, lo zafferano de L’Aquila o le amarene brusche di Modena, oltre a “Street Juice” che propone centrifughe, frullati ed estratti derivati da frutta e verdura biologici e a chilometro zero.

Tra i progetti più interessanti sul fronte delle specialità internazionali segnaliamo “Tira il piatto contro il muro”: un progetto di street food nato dalla collaborazione tra la Comunità di Sant’Egidio, la Federazione delle chiese evangeliche in Italia e le chiese valdesi e metodiste, che conquisterà i palati con le ricette della tradizione mediorientale realizzate da una coppia di rifugiati politici siriani.

Il bando per la selezione di 39 nuovi operatori, 11 sono rimasti dalla sperimentazione, che si è chiuso poche settimane fa e la cui concessione dura per cinque anni, permetterà ai commercianti itineranti di spostarsi in zona 1, purché non sostino più di due ore nello stesso punto e che siano a 250 metri di distanza da un altro “concorrente”.

Per garantire la civile convivenza con la cittadinanza gli operatori che necessitano di utilizzare olio bollente o griglie sono dotati di apposite cappe per l’abbattimento degli odori.  I cinquanta operatori sono soggetti al pagamento di un canone Cosap di circa 1.200 euro  annui.

I mezzi opereranno in tutta la città salvo che in alcune strade e piazze dove, per il contesto urbano/monumentale, rimangono comunque escluse, l’asse commerciale Piazza San Babila/Castello (Via Beltrami, Largo Cairoli, Via Dante Alighieri, Piazza Cordusio, Via Mercanti, Piazza del Duomo, Corso Vittorio Emanuele II e Piazza San Carlo). L’attività potrà svolgersi in concomitanza di tempo e luogo con fiere o mercati esistenti ma a una distanza minima di 500 metri.

I mezzi utilizzati hanno tutti un’estetica idonea al contesto urbano e una dimensione massima in esercizio di 3,60 mt di lunghezza per 1,70 di larghezza, oltre a essere eco-friendly a trazione a pedali o assistita e a motore elettrico. Trattandosi di commercio in forma itinerante, non è previsto per gli operatori alcun canone di occupazione suolo pubblico oltre a non essere necessaria alcuna autorizzazione per l’occupazione del suolo pubblico a servizio dell’attività.

“Oggi lo street food rappresenta una modalità di commercio ampiamente diffusa nelle capitali europee e mondiali che a Milano vogliamo si caratterizzi per offerta di qualità con mezzi ecologici – spiega ancora l’assessora al Commercio Cristina Tajani – “come amministrazione vogliamo incentivare quella che non è solo una scoperta dei gusti e dei sapori della nostra tradizione ma anche, e soprattutto, una occasione di lavoro per molti giovani che nello street food hanno trovato la propria opportunità commerciale e occupazionale”.

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Scrivo di eventi su Milano, bevo caffè freddi e pratico il multitasking estremo tra figli vivaci e idee in fermento.

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