Dallo scorso 15 novembre sono partiti in tutta Italia gli ormai consueti provvedimenti per limitare i rischi alla guida nel periodo invernale: ecco quali sono le principali strade della regione Lombardia interessate dalle ordinanze, e quali i principali consigli per gli automobilisti che le attraverseranno nei prossimi mesi.
I dubbi sulle gomme invernali
Innanzitutto, è bene sgomberare il campo da alcuni dubbi e luoghi comuni che spesso accompagnano (e hanno accompagnato negli anni passati) l’entrata in vigore delle ordinanze invernale, legati in maniera diretta all’obbligo di montare pneumatici specifici per contrastare gli effetti sulle strade di precipitazioni (pioggia e neve), freddo e gelo. Per molti, infatti, le gomme invernali sarebbero una spesa “inutile”, perché si usa l’auto solo in città, si prevedono poche nevicate oppure “si guida piano”.
Le differenze con gli pneumatici estivi
In realtà, tutti gli studi, i test comparativi e le analisi confermano che la differenza di comportamento tra pneumatici invernali ed estivi diventa evidente e sensibile sin dal calare delle temperature: sotto soglia 7 gradi, infatti, anche la migliore gomma estiva perde in maniera graduale le proprie doti di aderenza, arrivando a compromettere i fattori di stabilità, efficacia nel controllo e comportamento in frenata della vettura.
I consigli degli esperti
Anche sul fronte risparmio bisogna approfondire il discorso, perché a ben vedere l’acquisto di un doppio treno di gomme da alternare nel corso dell’anno in base alle esigenze (e alle ordinanze) si rivela in realtà conveniente per l’automobilista: lo spiegano in dettaglio gli esperti di pneumaticisottocontrollo.it, il portale di riferimento su queste tematiche, che hanno calcolato come – a fronte di un costo di acquisto piuttosto simile per le due tipologie di pneumatici – cambiare gli pneumatici su base stagionale “dà luogo ad una maggiore e più accurata manutenzione, con un effetto benefico assai superiore” al singolo costo aggiuntivo per il montaggio e lo smontaggio.
Come risparmiare con gli pneumatici invernali
La pressione di gonfiaggio ottimale, infatti, comporta una riduzione dei consumi di carburante e, non meno importante sul fronte “generale”, una riduzione di emissioni nocive. E non è certo neppure trascurabile il rischio multa cui si espone chi non si adegua all’obbligo: oltre alla decurtazione di 3 punti dalla patente, chi circola sui tratti interessati dalle ordinanze invernali senza le giuste gomme (o le catene a bordo) commette una violazione al codice della strada che costa una sanzione minima di 41 euro nei centri abitati e di 85 euro sulle strade extraurbane. Chiudendo il discorso sul risparmio, poi, c’è anche da valutare la possibilità di acquistare le gomme sulle piattaforme online per scovare il prezzo più basso: proprio in queste settimane, sulla vetrina della home di Euroimportpneumatici.com, uno dei principali rivenditori italiani, si può scegliere tra varie offerte dedicate agli pneumatici invernali per un montaggio “last minute” (anzi, in realtà nei “minuti di recupero”).
Più sicurezza alla guida
Sicurezza stradale e risparmio sono dunque due dei motivi che dovrebbero spingere gli automobilisti a seguire la legge; come detto, queste ordinanze riguardano da vicino la nostra regione, e soprattutto i tratti ritenuti più esposti sul fronte degli eventi atmosferici invernali. Non stupisce, dunque, leggere nell’elenco di strade soggette all’obbligo di circolazione con dotazione invernale tutte le zone montuose o collinari, che compongono larga parte del territorio lombardo (al momento, sono escluse solo le Province di Milano, Monza-Brianza e Lodi).
Le ordinanze in Lombardia
In dettaglio, dal 15 novembre e fino ad aprile bisognerà prestare attenzione alle condizioni climatiche e dell’asfalto su Statale 39 dell’Aprica, Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga, Statale 233 Varesina e sulla Tangenziale Est di Varese, così come la Statale 38 dello Stelvio e il Raccordo Lecco-Valsassina. Per ulteriori informazioni, rimandiamo all’elenco completo presente sul sito dell’Anas (qui il file) o alla pagina che il portale della Regione Lombardia ha dedicato a questo argomento.