io e te…
che siamo due puntini ma visti da lontano…(molto lontano) – Canta Jovanotti.
In effetti è la verità se ci spostiamo da un’atmosfera del tutto romantica alla realtà dei fatti e allo spettacolo di due opere esistenti (o quasi del tutto) sullo scenario milanese.
Due grandi opere architettoniche : una già esistente, ovvero la Torre Unicredit, con i suoi 231 metri di altezza, collocato nel progetto Porta Nuova, a ridosso di Corso Como e della stazione Garibaldi, all’interno del Centro direzionale di Milano, e con una valenza economica e finanziaria non indifferente; una in fase di completamento, cioè la Torre Isozaki con i suoi attuali 202 metri, soprannominata Il Diritto, progettata dall’architetto giapponese Arata Isozaki e da quello italiano Andrea Maffei, con il tetto che raggiunge la vetta più alta tra gli edifici italiani; esso sarà un altro grande pilastro in campo finanziario in quanto destinato a diventare Alianz Tower di Piazza VI Febbraio. E’, tra le altre cose, luogo discusso a motivo della destinazione della M5 che sarà un ulteriore collegamento per chiunque volesse arrivarci.
Il 16 ottobre 2014 è stata una data memorabile per il Diritto, che finalmente si è acceso in parte per mostrarsi nella sua piena forma.
La curiosità potrebbe essere tale da chiedersi se è possibile accedere ai giganti milanesi. La risposta è affermativa, almeno per quanto riguarda il palazzo Unicredit. Periodicamente vengono organizzate delle giornate in cui vi è l’accesso libero alle grandi strutture di Milano.
Ad oggi non è ancora totalmente aperta al pubblico la Torre Isozaki per motivi soprattutto di sicurezza; resta alla portata di architetti e professionisti che con cautela e su organizzazione degli addetti possono visitare l’edificio.
Siamo talmente abituati ad ammirare questi grandi colossi soprattutto nei paesi esteri che quando li abbiamo qui, davanti ai nostri occhi sembra quasi insolito. Viviamo alla continua ricerca di novità, ma spesso le nostre novità sono riproduzioni di realtà già esistenti…
In ogni caso ammirando questi maestosi edifici possiamo renderci conto di alcune cose importanti: è vero che in Italia può esserci sviluppo, può esserci determinazione ad investire in cose importanti e significative, ma le opere sono quelle che contano.
Simbolicamente si potrebbe pensare a questi enormi fabbricati di tendenza come a traguardi ideologici da raggiungere o raggiunti in parte. Il fatto che in questi generi di opere finalmente si intravedano nomi, autori, collaboratori italiani dovrebbe farci avere un sospiro di sollievo. Non è tutto perso!
Possiamo essere fieri del fatto che le grandi opere non solo ci furono secoli fa…. ma ci sono ancora.