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Chi è Stefano Parisi candidato Sindaco di Milano

Chi è Stefano Parisi
Chi è Stefano Parisi

Mancano pochi mesi alle elezioni comunali di Milano, votazioni che decreteranno chi guiderà in veste di sindaco la città meneghina per i prossimi 5 anni.

Il centro sinistra sembra già avere le idee chiare circa i papabili candidati e le preferenze dei cittadini – come hanno dimostrato le primarie PD svoltesi lo scorso week end – mentre il centro destra sembra essersi un po’ arenato.

Molti sono stati i nomi fatti dalla destra per i possibili candidati (e tra questi è spiccato anche quello di Berlusconi) ma ancora non si riesce bene a capire chi siano i soldati che parteciperanno alla battaglia.

Tuttavia, nel marasma generale, almeno un nome è saltato fuori: Stefano Parisi.

Stefano Parisi

Il Signor Parisi sembra infatti essere uno dei candidati più appetibili per le comunali di Maggio e merita quindi un articolo esplicativo su chi sia, cosa faccia e cosa farà se mai diventerà sindaco.

Chi è Stefano Parisi

Stefano Parisi, classe 1957, è, così come ha dichiarato ai giornalisti l’ex sindaco di Milano Albertiniun burocrate che pensa da manager.

Si può in effetti ben dire che la burocrazia abbia fatto parte della vita di Parisi sin dalla tenera età: laureato in Economia e Commercio alla Sapienza di Roma, il suo primo impiego burocratico lo trova, poco meno che trent’enne, nell’Ufficio Studi della CGIL verso la fine degli anni ’80.

Tra il 1984 e il 1988 è a capo della segreteria del Ministero del Lavoro e, il 1988, rappresenta il suo anno d’oro: diventa infatti Vice Presidente del Consiglio dei Ministri durante il Governo De Mita.

L’incarico dura solo 2 anni, trascorsi i quali Parisi diventa capo della segreteria tecnica dell’allora Ministro degli Esteri Guido de Michelis. Sotto De Michelis, Parisi riesce a gestire con così tanta freddezza e osservanza il suo compito che viene notato da altri politici influenti e, negli anni successivi, diviene Capo per il Dipartimento degli Affari Economici del Consiglio dei Ministri prima con Giuliano Amato e poi con Carlo Azeglio Ciampi.

Durante i suoi molti impegni politici, Parisi riesce anche a collaborare con le Poste e gioca un ruolo fondamentale nella nascita della Telefonia Mobile.

Siamo ormai giunti negli anni ’90 e, sulla scena politica italiana, fa la sua comparsa un uomo che cambierà le sorti del nostro paese: Silvio Berlusconi. Parisi viene consigliato al Cavaliere per il ruolo di Segretario del Consiglio dei Ministri ma perde la battaglia contro Franco Frattini.

Ecco allora che, nel 1997, Parisi lascia Roma e arriva a Milano dove stringe un sodalizio con l’allora sindaco Albertini e ne diviene il braccio destro, dimostrando così di essere uno dei punti di riferimento della giunta comunale leghista di quegli anni.

Milano segna per Parisi anche l’inizio della sua carriera manageriale: il Presidente di Confindustria Antonio Damato lo vuole infatti al suo fianco e, nel 2004, lo proclama amministratore delegato dell’azienda di telefonia Fastweb.

Il giubilo iniziale viene però smorzato quando nel 2007, a seguito dello scandalo sulle false fatturazioni tra Fastweb e Telecom, Parisi viene indagato e costretto a dimettersi.

Per sua fortuna, nel 2010 cadono tutte le accuse a suo carico e, solo due anni dopo la sentenza, Parisi si tuffa in un’altra impresa: l’operazione Chili TV, società che mira a diventare leader nel mondo del cinema streaming italiano.

Ad oggi, Parisi punta a scalare la vetta più difficile di tutte: diventare sindaco di Milano.

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